All’evento Discover di Londra, la società inaugura l’era dell’Infrastructure as a Code con la nuova piattaforma Synergy, per rendere l’IT sempre più “componibile” per tutte le nuove esigenze
Londra – L’infrastruttura componibile di Synergy, le nuove offerte in ambito IoT e un’alleanza ancora più stretta con Microsoft per il cloud. Le novità non sono mancate a Discover 2015, l’evento mondiale di Hewlett Packard Enterprise, cui hanno preso parte a Londra, all’inizio di dicembre oltre 13.000 persone. Del resto, l’occasione era storica, trattandosi del primo Discover dal debutto di HPE, nata ufficialmente a novembre dopo la divisione in due della “vecchia” HP, che ha assegnato a HP Inc il business di PC e stampanti. E Meg Whitman, CEO di Hewlett Packard Enterprise, ha tenuto a sottolineare nel keynote la dimensione di questo split, evidenziando come la nuova compagine tragga la forza dai 75 anni di storia di HP, “nei quali sono cambiate moltissime cose e le tecnologie hanno conosciuto un’evoluzione senza soste, ma una cosa non è mai cambiata: il nostro impegno verso i clienti, che è sempre stato alla base di HP e lo rimarrà per il futuro”. Tema di fondo dell’evento era una volta di più quello della digital transformation, declinata nelle classiche quattro aree di cloud, sicurezza, mobile e big data, e che è sempre più necessaria nel mondo di oggi che impone un’IT sempre più liquida per business sempre più agili: “la velocità, l’accelerazione, è il tema del nuovo stile di business”, ha infatti sottolineato Meg Whitman. Ma un po’ ovunque a Discover faceva capolino la parola “acceleration”, che si ritrovava anche fuori dell’ExCel, l’enorme centro congressi a un passo dalla City, e un po’ per tutta Londra, dai taxi ai cartelloni pubblicitari, dove spiccava in numerose declinazioni assieme all’onnipresente rettangolo verde di HPE, il nuovo logo che ha sostituito quello blu classico di HP.
Verso l’Infrastructure-as-a-Code
E l’accelerazione è anche una delle principali promesse della nuova piattaforma HPE Synergy, cuore di quella che Paul Miller, vice president marketing Converged Data Center Infrastructure di HPE ha definito “composable infrastructure”, cioè infrastruttura componibile, per indicare il punto di arrivo della nuova IT, che non è più quella dell’infrastruttura tradizionale, in cui le applicazioni richiedevano mesi per essere sviluppate, e nemmeno quella dell’infrastruttura convergente, in cui lo sviluppo si contava in giorni, né quella iper-convergente, dove i tempi di sviluppo si riducono alle ore. Perché oggi HPE parla di velocità di sviluppo nell’ordine dei minuti, con la nuova infrastruttura componibile, nella quale avere il giusto mix di storage, computing e networking che realizzano un’infrastruttura singola per tutte le applicazioni e tutti i modelli operativi, da quelli tradizionali fino al cloud.
Synergy, che sarà disponibile nel secondo trimestre del 2016, è il risultato dell’investimento nel progetto Thunderbird, annunciato un anno e mezzo fa: “E’ il primo lancio della piattaforma, e rappresenta una nuova classe architetturale che si aggiunge ai nostri prodotti”, chiarisce Fabio Tognon, country manager Server Division di HPE Italia, incontrando la stampa di casa nostra nel corso dell’evento di Londra. Disaccoppiando l’infrastruttura rispetto al provisioning delle applicazioni, Synergy realizza il concetto di “Infrastructure-as-a-Code”, con la promessa di raggiungere gli stessi livelli di servizio del cloud pubblico ma senza la tipica latenza e i problemi di security di questo, oltre che permettere una riduzione fino al 60% dell’over-provisioning dei data center, e soprattutto avere minori costi, stimati in un -21% nelle spese upfront e in un -30% in quelle ongoing, in base a quanto dichiarato a Discover 2015. Non solo: la nuova piattaforma, che si basa su pool di risorse fluide, dispone di un’interfaccia software defined per gestire l’aggregazione e la disaggregazione in tempi molto rapidi, oltre che di API unificate. Inoltre, nasce come una piattaforma open che vanta già un ecosistema di partner, con nomi del calibro di Capgemini, Docker, Microsoft, RedHat e VMware.
Che Synergy sia destinato ad avere un ruolo chiave nelle strategie di Hewlett Packard Enterprise è dimostrato anche dall’attenzione posta nel suo sviluppo, al quale “hanno preso parte i principali clienti di tutto il mondo, tra cui tre aziende italiane tipicamente dell’area enterprise, con cui abbiamo però un accordo reciproco di non divulgazione”, ha precisato Stefano Venturi, managing director di HPE Italy e corporate VP di HPE, evidenziando anche il peso che avrà il canale dei partner nel veicolare la nuova proposta.
Il cloud ibrido è con Microsoft
Il concetto di accelerazione ricorre anche negli annunci riguardanti il cloud, a cominciare dal nuovo servizio gestito HPE Helion Managed Cloud Broker, concepito per le aziende che vogliono accelerare il passaggio al cloud, in quanto si occupa di ottimizzare e consolidare lo sviluppo del cloud ibrido, assicurando il consolidamento e il controllo sui workload distribuiti tra più cloud e più provider. Helion Managed Cloud Broker sarà disponibile nel 2016 e supporta l’intero portfolio di HPE Helion oltre che i servizi connessi a Microsoft, Amazon Web Services e VMware. E a proposito di partnership nel cloud, grande rilievo è stato dato a quella con Microsoft per legare Azure alla nuova infrastruttura HPE: i programmi e le aspettative sono stati direttamente commentati durante il keynote da Satya Nadella, Ceo di Microsoft, collegato in videoconferenza, evidenziando tra l’altro che i due colossi creeranno negli Stati Uniti due centri di eccellenza per l’accoppiata HPE-Azure.
Scommettere sull’Internet of Things
Ultimo, ma non meno importante, l’impegno di Hewlett Packard Enterprise in ambito Internet of Things, il prossimo nuovo Eldorado dell’IT. Tra gli annunci a Discover 2015, merita una menzione la nuova gamma HPE Edgeline IoT System, frutto di una partnership tra HPE e Intel con lo scopo di rilasciare soluzioni aperte per il mercato IoT. I modelli HPE Edgeline IoT Systems 10 e 20 si installano sull’edge della rete, cioè alla sua periferia, e permettono di aggregare e analizzare i dati in tempo reale monitorando dispositivi e oggetti. Secondo HPE, i nuovi sistemi sono adatti a una grande varietà di applicazioni industriali, logistiche, retail, per i trasporti, per la sanità e per la pubblica amministrazione, oltre che essere certificate per operare con Microsoft Azure IoT Suite. “Si tratta in sostanza di gateway che integrano le informazioni, con il vantaggio di averli vicini all’edge della rete, e includeranno l’architettura HPE Moonshot, che offre una capacità di calcolo maggiore con minore impiego di energia e spazio rispetto ai server tradizionali, due vantaggi particolarmente significativi per il paradigma dell’IoT”, ha commentato con Data Manager Yari Franzini, country manager Converged Infrastructure Italy di Hewlett Packard Enterprise.