L’azienda ha messo a segno un risultato di successo nel 2014, che conferma l’efficacia delle misure prese per migliorare l’efficienza e per riorganizzare e ristrutturare il Gruppo, che oggi vanta una presenza internazionale importante
Un’azienda italiana attiva nel mercato ICT in crescita e che sta conquistandosi una posizione importante anche all’estero: potrebbe essere questa la presentazione di Exprivia. Gli atout nel bagaglio di Exprivia sono diversi, ma, in particolare, possiamo ricordare la capacità di progettazione e sviluppo di tecnologie software e l’erogazione di servizi IT dedicati al mercato finance, industria, telecomunicazioni, utility, sanità e pubblica amministrazione. Nel recente incontro con la stampa, indetto per presentare il piano industriale 2015-2020, il presidente e amministratore delegato, Domenico Favuzzi, ha tracciato rapidamente la storia di Exprivia nell’ultimo decennio, sottolineando come, a parte qualche periodo di assestamento, l’azienda di Molfetta (Bari) abbia dimostrato resilienza e capacità di crescita importanti. «Occorre notare che oggi viviamo in un periodo nel quale i cittadini stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nei rapporti con le istituzioni e con le aziende -, ha sottolineato Favuzzi -. Un fatto che accresce il valore di un’esperienza come quella di Exprivia, che opera in un ambito molto concorrenziale».
In termini numerici, Exprivia ha registrato una crescita dei ricavi pari al 12% circa nel periodo 2013-2014, mentre l’Ebitda (Margine operativo lordo) è cresciuto nello stesso periodo del 14,5%. «Siamo una società di servizi, in cui le persone giocano un ruolo fondamentale nella crescita», ha proseguito Favuzzi. La crescita è stata inoltre legata al buon andamento del business all’estero, dove Exprivia, attraverso presenza diretta e acquisizioni, è giunta oggi a vantare uffici in America del Nord (New York), America Centrale e del Sud (Messico, Guatemala, Brasile, Perù), Europa (Spagna) e Asia (Cina), oltre alle sei sedi italiane, compreso il quartier generale di Molfetta. I clienti attuali di Exprivia appartengono soprattutto al settore privato (78%) con una quota comunque importante anche nel pubblico (22%). Tra i nomi più noti citiamo Enel, per cui l’Azienda ha automatizzato i processi core, sia rivolti al mercato che al billing e alla misurazione; Eni, Finmeccanica, Poste Italiane, Banca Intesa, Tim Brasile e Guzzini in Cina. Tra le aziende della Pa citiamo la Regione Puglia, la Regione Campania e la Regione Calabria.
Gli obiettivi del piano
Il piano industriale di Exprivia si pone obiettivi piuttosto ambiziosi, basati su alcune considerazioni di base. Innanzi tutto, il fatto che l’It giocherà un ruolo sempre più pervasivo nella vita delle persone e nelle loro interazioni reciproche e con Pa e aziende. In questo scenario, il piano si pone tre tappe principali: la prima, 2015-2016, dove si creeranno competenze, cresceranno le risorse umane (oggi Exprivia impiega 1.800 persone circa) e si cercherà redditività e generazione di cassa. La seconda, 2017-18, orientata a operazioni di fusione e acquisizione, con la ricerca di un forte posizionamento internazionale, sempre in vista di redditività e cassa. Infine, la terza, 2019-20, in cui Exprivia si focalizzerà ancora sull’espansione internazionale, con l’obiettivo dichiarato di diventare «una delle prime cinque società italiane It». In termini complessivi, il piano di Exprivia prevede per il 2020 una crescita composta annuale (Cagr) del fatturato pari al +16%, un Mol superiore al 12% in sei anni e una riduzione dei costi che porterà a un rapporto Ccn (Capitale circolante netto)/ricavi inferiore al 20% dal 2017.