Quando “i dati sono denaro”: la via di Information Builders all’analisi avanzata

Come “fare i soldi” con i Big Data e gli analytics avanzati. Questo il tema di fondo dell’evento organizzato da Information Builders, “una delle più grandi aziende private indipendenti nel settore del software”, per presentare le proprie soluzioni.

Alessandro Rezzani, Senior Consultant BI Data Mining e docente alla Bocconi, ha parlato della creazione di valore con le architetture Big Data. Le opportunità – e criticità – dei grandi volumi di dati possono essere viste sotto l’aspetto business, finanziario e tecnologico. “Se usati con profitto, i Big Data possono costituire un vantaggio competitivo, che a sua volta si traduce in maggiori ricavi e ottimizzazione dei costi per le aziende, a patto però di avere le tecnologie giuste per analizzarli e soprattutto di gestire la qualità dei dati e le skill delle risorse umane che se ne occupano”. Le opportunità vanno dal cross selling al marketing geolocalizzato al CRM, al fraud detection (caso tipico quello delle assicurazioni) all’Internet of Things. L’aspetto tecnologico è fondamentale per estrarre valore aziendale dal diluvio di informazioni che ogni giorno si generano anche a causa dei social media e dell’utilizzo in mobilità dei device.

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“Tra le piattaforme più importanti c’è senza dubbio Hadoop, che non è un singolo software ma piuttosto un ecosistema”, ha sottolineato Rezzani. Le principali caratteristiche di Hadoop sono il sistema di calcolo distribuito e il fatto di essere open-source, fault tolerant e scalabile. “In questa fase dell’evoluzione dell’IT, si tratta di passare da una BI di tipo tradizionale a un sistema come quello di Hadoop, che comprende più fonti dati, un data lake e strumenti di analisi avanzata”. Andrea Cassini, Senior Technical Manager di Information Builders, ha invece illustrato numeri e attività della compagnia, che quest’anno festeggia 40 anni. Fondata a New York nel 1975, conta 50 uffici in tutto il mondo, 1.600 dipendenti e quasi 10.000 clienti diretti. Le linee di business comprendono la BI e gli analytics con la soluzione WebFocus, la data integration con iWay e la data integrity con iWay Data Quality & MDM. Oltre a questo, l’azienda offre una gamma di servizi professionali che va dalla consulenza all’education al customer support.

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“La nostra ricetta per trasformare i dati in valore di business è focalizzata sulle tre ‘I’ di integration, integrity e intelligence”. Integrazione dai sistemi legacy ai Big Data, integrity dal data profiling alla pulizia dei dati al master data management, infine intelligence dai sistemi di predictive analytics alla data discovery, dalle dashboard alla social intelligence. “Vogliamo offrire una BI self service alla portata di tutti, ma su misura per le esigenze di ciascuno. Da qui le nostre soluzioni di InfoDiscovery per gli utenti analisti e le InfoApps pensate invece per gli utenti business. In questo modo possiamo operationalizzare gli insight e aiutare i clienti a monetizzare sulle informazioni”. La piattaforma di Information Builders è una soluzione “completa, integrata e garantisce scalabilità e sicurezza”, oltre a un basso TCO – Total Cost of Ownership. Massimiliano Crocetti, Senior Pre-sales di Information Builders ha infine parlato di come sia davvero possibile “fare soldi” con i Big Data e gli smart analytics, parlando di casi reali di successo in cui le soluzioni dell’azienda sono state utilizzate per ridurre gli sprechi e massimizzare i vantaggi, da Ford a Gruppo Hillman a Yellow Pages.

“In cima alla lista delle barriere al successo degli analytics e degli strumenti di BI ci sono un ritorno incerto sugli investimenti e risultati non all’altezza delle aspettative. Il miglior modo di monetizzare sui dati consiste però nel dare la possibilità agli utenti di utilizzare più strumenti di analisi self service”. Tra tutti gli utenti aziendali, una larga maggioranza (il 70-80% circa) sono classificati come “analytical amateurs”, mentre solo il 10% sono professional dell’analisi dei dati. “La nostra mission aziendale consiste nel dare a tutti la possibilità – dai manager ai dipendenti, dai partner ai clienti – di prendere decisioni migliori da dati migliori. Il nostro software stack permette di generare conoscenze e creare opportunità di monetizzazione dei dati. Gli utenti operationali hanno bisogno di InfoApps, non di tool pensati invece per gli utenti esperti”, ha concluso Crocetti.

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