Più sicurezza nel cloud con CTERA

Antonangeli Donato_Ctera

L’espansione dell’utilizzo del cloud per archiviare i dati delle aziende pone alcuni problemi. CTERA Networks li risolve con una soluzione intelligente e sicura, già attiva anche presso grandi clienti italiani

L’accesso al cloud, benché affascinante da molti punti di vista, è considerato un potenziale pericolo per la privacy e per le informazioni mission critical delle aziende, dal momento che renderebbe le risorse informative di chi lo utilizza più vulnerabili da parte di hacker e pirati informatici. Infatti, quello della sicurezza è stato e continua a essere uno dei deterrenti maggiori alla diffusione del cloud. C’è però chi ha fatto di questa nuova proposizione dell’ICT il proprio campo d’azione principale e ha ottenuto notevole successo: come per esempio CTERA Networks. Per avere un quadro dell’offerta di CTERA e capire meglio come si muove il mercato in questo settore, abbiamo incontrato Donato Antonangeli, regional director di CTERA Italia. «Quando siamo partiti, il mercato non sapeva esattamente cosa fosse il cloud storage, cioè il nostro ambito principale di lavoro. In realtà, l’esigenza degli utenti era già chiara: avere i propri dati disponibili, al sicuro e sotto controllo». È proprio da questa esigenza di condivisione dei file, quella che viene solitamente indicata con l’acronimo Efss (Enterprise file sync & share), che nasce CTERA. O, meglio, esistevano già diverse soluzioni per l’Efss di livello consumer, che però non potevano soddisfare le necessità di una grande azienda. «Queste soluzioni – spiega Antonangeli – hanno di fatto agito come apripista, creando negli utenti consapevolezza del fatto che esisteva un modo per archiviare i propri file da qualche parte per poi recuperarli con un dispositivo mobile». Una lezione che CTERA ha appreso rapidamente, creando un’offerta di cloud storage per il mondo del business di livello enterprise.

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Infrastuttura multidisciplinare

Di fatto, CTERA ha rapidamente imboccato la strada del successo, conquistando clienti nell’ambito telco, che a loro volta hanno aperto la via verso le grandi aziende. «A fine 2014, i nostri principali clienti appartenevano tutti alla categoria telco, mentre quest’anno abbiamo aggiunto diversi nuovi nomi in ambito enterprise». Fa parte dei successi del 2015, per esempio, un’importante istituzione bancaria, che ha deciso di sostituire alcuni server legacy nelle filiali con appliance CTERA. «Questi successi ci inducono a prevedere di chiudere il 2015 con volumi più che raddoppiati rispetto all’anno scorso, visto che a giugno avevamo già realizzato gli stessi risultati del 2014».

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Uno dei punti di forza della soluzione di CTERA è l’infrastuttura “multidisciplinare”, come la definisce Antonangeli, perché «permette di erogare più tipologie di servizi contemporaneamente, senza richiedere investimenti differenziati. In altri termini, la nostra infrastruttura di base è in grado di fare sync & share, backup e anche di gestire le appliance a casa dei clienti o nei loro uffici periferici».

Soluzioni e partnership di valore

Inoltre, con la nuova release 5.0 lanciata l’estate scorsa, è stato fatto un notevole passo avanti in termini di semplicità d’uso, grazie a una nuova interfaccia grafica estremamente intuitiva. «Tutto questo, aumentando costantemente i livelli di sicurezza, in termini di accesso ai dati, sistemi e modalità di autenticazione mediante sms o e-mail». Infine, CTERA ha allargato la cooperazione con i partner, per esempio con Amazon «che ci permette di offrire supporto per i dati a scarsa mobilità» e con Telecom Italia. Anche i principali realizzatori di soluzioni cloud, da Microsoft a Cisco, collaborano con CTERA. «Data l’ampiezza dei nostri progetti, ci rivolgiamo a partner con una solida esperienza e una presenza strutturata sul mercato, come Unisys, nostro gold partner, e Accenture».