Nuovo software per la banca

Grande successo per Appathon 2015, maratona del coding bancario organizzata a Milano, Vienna e Monaco da UniCredit. Uno sguardo sul futuro della “API economy”

Ventiquattr’ore filate di coding ininterrotto a partire da sabato 7 novembre, spesso senza neppure una pausa per un pisolino, più altre ore di paziente attesa, mentre i partecipanti illustravano i lavori e la selezionata giuria giungesse finalmente al verdetto. È stata vissuta con molto entusiasmo questa Appathon 2015 by UniCredit, seconda edizione, per la prima volta internazionale (insieme a Milano, al nuovo auditorium di piazza Aulenti c’erano, costantemente collegate, le sedi di Vienna e Monaco di Baviera), di una gara “live” per la programmazione di app bancarie innovative a cui hanno partecipato trecento ragazzi. In Italia i team in concorso  i giovani team italiani in concorso (neanche 28 anni l’età media) sono stati 25, composti da 38 developers, 27 tra user experience & web designers e 30 marketing specialist. Altrettanti i team al lavoro in Austria, mentre in Germania le squadre erano 18.

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A ciascuna squadra è stato chiesto di sviluppare un tema a scelta tra:

  • Customer centric wallet: un’app in grado di far confluire in un unico punto di accesso ad alta usabilità una molteplicità di servizi offerti dalla banca (impegnati 7 team);
  • Social media customer care: un’app integrata con i principali social network che consenta di semplificare le transazioni o dare assistenza su problematiche connesse ai servizi bancari (impegnati 9 team);
  • Servizi a valore aggiunto: un’app in grado di arricchire i più comuni servizi di mobile banking con funzionalità non puramente finanziarie, ma di uso pratico e quotidiano, ad alto valore percepito per il cliente finale (impegnati 9 team)
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A Milano c’è anche stata una partecipazione “fuori tema”, con una app di tipo analitico, più focalizzata sull’aspetto della protezione dalla volatilità dei titoli e la gestione del rischio finanziario. Ma quello che conta è che tutti hanno fatto molto sul serio. Oltre a mettere in premio somme non indifferenti di denaro (diecimila euro per il primo classificato di ciascuna nazione), Appathon 2015 non è una semplice olimpiade del software applicativo bancario. Nei pochi minuti in cui l’evento ha accolto la stampa, subito dopo il suono della campanella finale della ventiquattr’ore alle undici di domenica mattina, Data Manager ha chiesto a Pierangelo Mortara executive VP e direttore generale della business line management di UniCredit Business Integrated Solutions, partner tecnico della maratona, le sue prime impressioni. Quali sono i risultati più concreti della Appathon per il gruppo Unicredit? «La prima edizione era particolarmente orientata al sourcing di nuove competenze, tanto che il vincitore è stato chiamato a partecipare allo sviluppo di un progetto che ha visto coinvolto il Gruppo. Quest’anno l’idea era di esplorare le opportunità della Api economy, la possibilità di riutilizzare le tante informazioni generate dal business bancario.»

Come è andata a finire? Il primo premio se lo è aggiudicato la scuderia Mobup, che ha sviluppato Unik, un’app “customer centric wallet” pensata per smartwatch, che promette di facilitare i prelievi al bancomat in modalità contactless (con un sistema di sicurezza “blocca-bancomat” azionato dal parametro biometrico dell’accelerazione del battito cardiaco), oltre a facilitare lo scambio di denaro con un semplice sistema di notifica in real time.

Il secondo premio, di 6.000 euro, è andato invece ai programmatori di I_Controllers, con un’app “social” che facilita i micro pagamenti in peer2peer attraverso l’invio di messaggi in Facebook Messenger. Infine al terzo classificato, Chili Team si è invece aggiudicato i 2.000 euro del terzo premio con un’app “customer centric wallet” che utilizza la tecnologia dei beacon per ridurre il numero di operazioni oggi richieste dalle attuali piattaforme di mobile payment. Dai pitch di presentazioni era facile intuire la grande varietà di applicazioni che sfruttano abilmente le caratteristiche tecnologiche degli strumenti mobili e smart, dal pagamento autorizzato con una stretta di mano (con al polso un Apple Watch), alle app che permettono di realizzare i propri desideri di natura commerciale accantonando automaticamente delle microsomme sul proprio conto corrente, o magari coinvolgendo gli amici social in piccole donazioni.

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Sul fronte internazionale

Primo gruppo classificato in Austria è stato Detroit Rockets con l’app per smartwatch Schelling, pensata per semplificare lo scambio di denaro peer2peer attraverso uno “shake”. In Germania è salito in alto al podio il team UniConcierge, con un’app che integra una serie di servizi di wealth management rivolti alla clientela Private Banking, inclusa la possibilità di dialogare in videochat con il proprio consulente. «Appathon 2015 conferma la nostra volontà di continuare a metterci in discussione lavorando sulle frontiere dell’innovazione, oggigiorno un autentico must» –  ha dichiarato Paolo Fiorentino,  COO e Vice Direttore Generale UniCredit. «Lo scenario competitivo è sempre più sfidante, per questo dobbiamo guardare al nostro mercato con gli occhi degli innovatori, e siamo felici di farlo anche con l’aiuto di centinaia di giovani talenti, che in più paesi hanno scelto di candidarsi al nostro hackathon, e che siamo certi porteranno valore non soltanto con le nuove soluzioni proposte, ma anche introducendo elementi positivi in termini di discontinuità culturale e freschezza di idee».

Altri premi sono arrivati dai partner dell’iniziativa, da Adobe Italia che ha conferito al terzo classificato Chili Teams il premio per il miglior design. Riconoscimenti anche da partner come Axway, Reply, Be Consulting, Accenture, Tata Consultancy Services e Value Transformation Services, global partner di Appathon 2015 nelle tre nazioni, così come dalla Tag Innovation School del Talent Gardening, che ha riservato due borse di studio ai giovani partecipanti italiani.