Arrivato a metà del proprio anno fiscale, il colosso di origine cinese assorbe i costi di riallineamento del business dopo le acquisizioni e prepara un 2016 di ulteriore crescita
Tempo di trimestrali. E l’ultima di Lenovo, corrispondente al secondo quarter dell’anno fiscale 2015-2016, presenta molti lati positivi. Soprattutto leggendola nella giusta prospettiva. Che è quella di un’azienda in continua trasformazione e che sta cominciando a raccogliere i frutti delle ristrutturazioni in atto. Nel primo trimestre dell’anno erano infatti stati annunciati piani di riallineamento dei business, con un programma comprendente tra l’altro l’integrazione dei System x acquisiti da IBM e la riorganizzazione del brand Motorola e del Mobile Business Group. Ecco quindi che, in base a quanto reso noto dalla società, il fatturato luglio-settembre è stato di 12,2 miliardi di dollari, in crescita del +16% anno su anno (del +23% se calcolato a valuta costante). Sempre del 16% la percentuale dell’utile prima delle tasse, attestatosi su 166 milioni di dollari se calcolato come run-rate (ovvero, un “tasso tendenziale”), ossia depurato di tutti gli elementi di costo non ricorrenti, ma in realtà tradottosi in un passivo di 714 milioni di dollari, da ascrivere appunto ai costi di ristrutturazione: è anche per questo che nella nota ufficiale la società parla di “performance operativa solida”. Confortata, tra l’altro, anche dalle buone notizie in ambito PC, dove Lenovo ha raggiunto una quota di mercato record: secondo IDC, il colosso di origine cinese è oggi al 21,2% a livello mondiale, con una crescita del +6,6% in unità, nonostante il mercato nel suo complesso sia notoriamente in contrazione da tempo.
Il business in Italia
È giustamente soddisfatto e improntato all’ottimismo il commento di Mirko Poggi, Amministratore Delegato di Lenovo Italia, in una conversazione con Data Manager: “Abbiamo messo a segno una crescita globale importante, ancora più valida se si considera il contesto di mercato tuttora poco brillante. In particolare, va sottolineato che i profitti operativi tornano a crescere, in tendenza: dopo un primo trimestre fiscale al di sotto delle nostre aspettative, si cominciano a vedere i risultati delle azioni intraprese”. Quello che conta è soprattutto l’ottimo andamento dell’area persona computer: “i PC rimangono il nostro core business originale, e anche se il mercato nella sua globalità è in decrescita, si tratta sempre di un business solido. Solo per fare un esempio, qui in Italia si vendono ogni anno più di 4 milioni di PC e di sicuro questi numeri rimarranno, anche se la logica multi-device è un trend inarrestabile. Che però non ci coglie impreparati, visto che Lenovo è stata tra le prime aziende ad abbracciare la logica multi-dispositivo – dallo smartphone, al tablet, al PC convertibile o come preferiamo chiamarlo noi, mutimodale – per coprire tutte le esigenze di business”, prosegue Poggi.
Il ruolo del canale
Buone notizie anche dal lato dei server, che sono “un mercato che a livello globale soffre meno dei PC. Anche se in Italia gli ultimi due trimestri sono stati meno brillanti dei corrispondenti periodi precedenti, ma ciò è soprattutto dovuto a due gare importanti vinte lo scorso anno, e che ovviamente nel 2015 non si sono ripetute. Le prospettive sono comunque buone, sia per il completamento dell’integrazione di System x, sia per le aspettative nell’ambito dell’iperconvergenza, dove l’accordo con Nutanix può darci davvero una marcia in più”, sottolinea Poggi.
Per quanto infine riguarda il 2016, il General Manager e A.D. di Lenovo non ha dubbi: “Nel corso del 2015 abbiamo consolidato la nostra posizione in Italia, dopo due anni di crescita esplosiva, e sono certo che il prossimo anno ci vedrà protagonisti con la nostra struttura, rafforzata sia lato end user sia lato canale. Tra i nuovi ingressi nel nostro team, proprio dai primi di novembre abbiamo una nuova Channel Manager, Enza Truzzolillo, per sottolineare ancora una volta il ruolo per noi insostituibile del canale”.