Il governo Cameron vorrebbe rendere aperte di default le tecnologie delle aziende più famose nonostante il parere contrario di molti
Il Regno Unito fa sul serio. La volontà di rendere nulli i sistemi di crittografia utilizzati dalle aziende hi-tech potrebbe diventare presto realtà grazie ad una serie di integrazioni da apportare all’Investigatory Powers Bull, la base legale che permette ad agenzie nazionali, come la GCHQ, di spiare i cittadini britannici nelle loro escursioni online. Il via libera arriva sempre tramite la necessità di effettuare indagini nel campo della sicurezza e del bene pubblico, seppur spesso ci si ritrovi a discutere di quanto e come i funzionari abusino degli strumenti a loro disposizione.
I dubbi delle organizzazioni
Tornando all’emendamento che potrebbe entrare a far parte della norma, i media inglesi hanno già evidenziato cosa potrebbe accadere nel panorama hi-tech del paese: “Compagnie come Apple, Google e altre non saranno più in grado di offrire software crittografati così avanzati – scrive il Daily Telegraph – che nemmeno loro possano decifrare se li viene chiesto. Le procedure interne all’Investigatory Powers Bill renderanno legale obbligare a tali aziende di fornire comunicazioni non cifrate alla polizia e agenzie di spionaggio, se domandate attraverso un mandato”. Nonostante ciò le modifiche alla legge sono state considerate contrarie ai diritti umani dall’Alta Corte Europea; l’Open Rights Group ha espresso vari dubbi a riguardo, considerando che qualora dovesse essere confermato, l’atto aggiornato dovrà contenere emendamenti rispettosi dei cittadini e delle loro libertà individuali.