Google ha visto aumentare del 100% le richieste di rimozione dei link che portano a contenuti che violano il copyright
Google non pone grande attenzione solo alle richieste di rimozioni di link legati al diritto di oblio ma anche alle segnalazioni di violazione di copyright. Secondo l’ultimo rapporto di trasparenza rilasciato da Big G nell’ultimo mese quest’ultime sono aumentate del 100% rispetto allo scorso anno, arrivando a 2 milioni di richieste. Solo a novembre, 5.492 detentori di diritto d’autore hanno chiesto a Google la rimozione di oltre 65 milioni di link verso contenuti pirata.
Tra i soggetti che hanno inviato più richieste di cancellazione figura al primo posto Rivendell, azienda fornitrice di soluzioni per la trasmissione radio in automatico. Al secondo posto troviamo Degban, società specializzata nella protezione del copyright digitale, seguita dalla British Recorded Music Industry (BPI), associazione che rappresenta l’industria musicale britannica. Gli url più citati per quanto riguarda la pirateria sono unblocksit.es, uploaded.net e flowxd.me. Google, che sta puntando ad espandersi nel cloud aziendale con l’acquisizione di bepop, sottolinea che i dati prendono in considerazione soltanto le richieste telematiche che riguardano il motore di ricerca, quindi sono escluse quelle in merito a YouTube e quelle inviate per posta o fax.