Nell’evento organizzato a Londra, l’azienda ha ricordato la strada percorsa fino a oggi, sottolineando successi tecnologici e finanziari e spiegando la propria visione del futuro, già implementata oggi
La presenza del presidente di Epson Corporation, Minoru Usui, ha evidenziato quali fossero le aspettative dell’azienda per questo evento, organizzato in un palazzo del centro di Londra. «La storia di Epson ha avuto inizio con la realizzazione di sensori, per arrivare alla prima stampante digitale compatta al mondo», ha esordito Usui. La filosofia seguita è stata sempre quella che in Epson chiamano “shosho sei” (tradotto letteralmente, “da vedere”), cioè la creazione di nuovi prodotti attraverso la ricerca. L’altro punto fermo della strategia Epson è quello di responsabilizzare tutti i dipendenti, in modo che abbiano uno spirito imprenditoriale simile a quello delle Pmi. Uno degli obiettivi che Epson si pone per il futuro è quello di evolversi da un’azienda concentrata sul business B2C per i consumatori (almeno nella percezione del mercato) verso il B2B, rivolto alle aziende. Per farlo, le scelte sono state diverse: innanzi tutto, continuare a investire in modo importante nella ricerca e sviluppo, che oggi assorbe il 6% del fatturato (che si attesta attorno agli 1,5 miliardi di euro) e si traduce in un patrimonio di oltre 50mila brevetti. Secondariamente, la crescita del personale: in un momento in cui tutti riducono la forza lavoro, Epson assume. Infine, le innovazioni di prodotto, che per Epson coprono printing, wearables e proiettori.
Prodotti ad alta tecnologia
Nella stampa digitale, da sempre uno dei cavalli di battaglia di Epson, l’azienda ha deciso di abbracciare la tecnologia ink-jet e, in particolare, la tecnologia Precision Core, che consente di realizzare testine di alta precisione, in grado di produrre fino a 40 milioni di punti al secondo. Dall’altra parte, la scelta di dotare i prodotti di una capacità d’inchiostro pari a circa 2 anni di utilizzo medio (EcoTank) abbatte notevolmente i costi di stampa, che risultano «pari al 10% di quelli di una stampante laser», secondo Rob Clark, senior vicepresident Epson Europe. Inoltre la ricarica, effettuabile direttamente dall’utente, costa circa 2 euro.
Anche nella robotica e nei dispositivi indossabili Epson continua a innovare, come ha dimostrato con alcune stazioni demo presenti all’evento e che hanno mostrato, a esempio, la possibilità di assemblare un personal computer attraverso le istruzioni fornite all’interno di occhiali digitali connessi a un sistema informativo. In particolare, i nuovissimi Moverio Bt-2000 realizzati in base al feedback ottenuto dagli utenti e che hanno consentito applicazioni, come quella sviluppata da Oxford University, per guidare in cammino degli ipovedenti. Oppure un braccio robotico che effettuava il refill d’inchiostro di una stampante ink-jet manipolando piccoli contenitori con mani antropomorfe.
«Per quanto riguarda i proiettori interattivi -, ha poi spiegato nel corso di un’intervista Neil Colquhoun, business director della divisione visual instruments per l’Europa -, Epson ha abbracciato la tecnologia Interactive Ultra-Short Throw, molto più moderna della tradizionale Iwb» e che consente di utilizzare come lavagna elettronica qualsiasi superficie, da un muro a una lavagna tradizionale, a un tavolo. «Si tratta di prodotti che stanno ottenendo molto interesse nelle scuole, anche in quelle italiane», conclude Colquhoun.