CeBit 2016, un “reboot” nel segno della trasformazione digitale

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A metà marzo dell’anno prossimo appuntamento ad Hannover con la fiera globale dell’IT business to business, che punta sulla digital economy e non dimentica l’importante mondo delle start up

Usa proprio la parola “rebooting” Hartwig von Saß, capo ufficio stampa del Cebit-Deutsche Messe, per spiegare come la kermesse dell’IT si è reinventata negli ultimi due anni. L’occasione per illustrare il nuovo corso di quella che ormai è la fiera più importante al mondo dell’IT business-to-business è stata la presentazione a Milano dell’edizione 2016, che si svolgerà ad Hannover dal 14 al 18 marzo prossimi. “Nella sua fisionomia di evento interamente business, il Cebit è diventato ormai l’unica e più importante fiera globale sulla digitalizzazione”, sottolinea von Saß, aggiungendo che “mentre altre manifestazioni di settore si concentrano su una sola area, come l’elettronica di consumo o gli ultimissimi smartphone, solo il Cebit mette al centro dell’attenzione i tre importanti trend della trasformazione in atto: la digitalizzazione delle aziende e dei settori industriali, la digitalizzazione della pubblica amministrazione e infine la digitalizzazione della società”. Per affrontare adeguatamente il nuovo scenario della trasformazione digitale, il Cebit si è quindi reinventato, approfondendo anche nel 2016 il tema già lanciato nel 2015, quello della “d!conomy”, cioè della digital economy, e declinandolo ulteriormente nei tre aspetti “join – create – succeed”, che costituiscono il tema dell’evento del prossimo marzo. Dove ci si aspetta di confermare e migliorare i numeri dell’anno scorso, che hanno visto oltre 221.000 visitatori e 3.300 espositori da oltre cento Paesi di tutto il mondo.

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La Svizzera è il partner 2016

Tradizione del Cebit è quella che vi sia un Paese partner, e quest’anno la scelta è caduta sulla Svizzera, che tra le sue peculiarità ha anche quella di hub di fama internazionale nella ricerca e nello sviluppo, oltre a essere ai primi posti nelle classifiche relative alle strategie digitali: secondo le stime dello European Information Technology Observatory (EITO), il mercato svizzero del software dovrebbe crescere del 5,5 per cento nel 2015, e quello dei servizi per l’IT del 3,3 per cento. Altra tradizione è quella delle conferenze, che nel 2016 affronteranno tra gli altri i temi d!conomy, Internet of Things e Security & Privacy. Oltre al Commissario UE Günther H. Oettinger, hanno già confermato la loro presenza Christian Fredrikson, CEO di F-Secure, Shoei Yamana, Presidente di Konica Minolta e August-Wilhelm Scheer, CEO del Gruppo Scheer.

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Una piattaforma per le start up

Di rilievo, nella prossima edizione del Cebit, la presenza di alcuni padiglioni riservati a temi di rilievo, come quello per le Soluzioni Internet of Things (Hall 13) e quello sui Data Center del futuro (Hall 12), e soprattutto il Padiglione 11, interamente dedicato alle Start Up, che vedranno ulteriormente ampliato lo spazio a loro disposizione dopo l’incoraggiante esordio nell’edizione 2015. “Ci aspettiamo la presenza di oltre 350 start up internazionali, alle quali proponiamo la piattaforma ‘Scale 11’, questo il nome scelto per l’iniziativa, in quanto il modello tradizionale di affittare uno stand in fiera per incontrare le persone non è adatto per le start up: ci vuole un ambiente creativo per realizzare la piattaforma giusta per chi parla una lingua diversa rispetto al business tradizionale, e il nostro padiglione apposito per le start up intende proprio porsi come punto di riferimento di queste nuove forme di innovazione”, conclude Hartwig von Sass.