A scuola con Dassault Systèmes: 3D e ambienti virtuali al servizio della formazione

“La rivoluzione del 3D e degli ambienti virtuali nella scuola e nella formazione” è il titolo dell’evento che Dassault Systèmes ha tenuto a Milano per affrontare “Un viaggio attraverso tecnologie e modalità radicalmente innovative per insegnare, studiare e apprendere nelle diverse età e circostanze della nostra vita”.

L’AD Guido Porro ha parlato del mondo accademico e universitario come di un “settore critico” per realizzare la visione del gruppo, sottolineando anche che si tratta di un momento di forte crescita di Dassault in Italia nei business principali di Catia, Solidworks ed Exalead. “La nostra Academy ha un ruolo di primo piano nella strategia del gruppo, come employer branding all’interno delle università, anche per formare quelli che domani saranno i top expert delle nostre soluzioni, certificati Dassault”. Ma pure per finalizzare progetti di ricerca e sviluppo con esperienze significative in collaborazione con il Politecnico di Milano e con i clienti, anche in riferimento al mondo in grande fermento dell’Internet of Things e dei Big Data. Per l’inserimento dei giovani neo-laureati nel gruppo, “non è tanto importante avere un cv immacolato, quanto invece dimostrare passione per la tecnologia unitamente a un elevato potenziale, che comprende anche la flessibilità di sapersi adattare con successo a diversi ruoli in azienda”. Stefania Bocconi, ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Institute for Educational Technology, e collaboratrice della Commissione Europea nell’ambito del progetto Europa 2020 ha invece parlato di innovazione e impatto delle tecnologie sul mondo dell’educazione e della formazione, in riferimento alla situazione attuale e al sistema scolastico europeo e nazionale. “Le priorità strategiche in ambito educativo sono concentrate sulla diminuzione dell’abbandono scolastico precoce e sul completamento degli studi secondari e post-secondari”.

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L’accento è posto in particolare sulla formazione permanente, la qualità e l’efficacia dell’insegnamento, la cittadinanza attiva e le capacità creative dei giovani. Le pratiche pedagogiche più innovative utilizzano proprio le potenzialità della tecnologia per creare percorsi scolastici con contenuti adeguati, sviluppare nuove metodologie di apprendimento e insegnamento e sviluppare capacità di relazionarsi con gli altri e lavorare in team. “Alcune ricerche indicano che nei prossimi anni le stampanti 3D ma anche i sistemi di realtà virtuale e aumentata saranno sempre più importanti nelle scuole e nel training professionale”. Thierry Collet, Vicepresidente Academia di Dassault Systèmes, ha parlato della risposta dell’azienda in relazione alle necessità dell’istruzione e di casi reali di applicazione delle tecnologie 3D e di sistemi virtuali per l’istruzione e la formazione. “La nostra mission come Academy è quella di accompagnare la trasformazione del sistema educativo, dalla scuola primaria alla formazione professionale, con percorsi e soluzioni basate sulle tecnologie 3D di Dassault. L’idea di di base è di imparare grazie al software 3D che proponiamo, e di trasmettere agli studenti il valore della qualità che sta intorno a quel software”.

L’Academia lavora attraverso le fasi della ricerca, del trasferimento tecnologico, dei progetti e dei programmi per impiegare efficacemente le tecnologie sul campo. Passata ormai l’era dell’insegnamento unidirezionale, i nuovi paradigmi della conoscenza passano per la collaboration, l’uso della tecnologia e il distant leargning. “3D Extended Textbook, Flipped labs e digital twin fanno parte di questa nuova realtà”. Infine Sergio Terzi, Professore del dipartimento d’Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, ha parlato dell’Osservatorio Lavoro e di progetti italiani svolti in collaborazione con la Comunità Europea. Tra gli use case più significativi, le soluzioni di Dassault Systèmes integrate con l’Internet of Things su vetture Ferrari, in vista di una “smart car” che sembra sempre più vicina…

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