Secondi i dati di Spiceworks, nelle prime 10 settimane dal lancio la migrazione al nuovo sistema procede più spedita del previsto
Windows 10 si fa largo, sia nel mondo consumer che professionale. Se nel primo caso il passaggio può risultare meno difficoltoso e semplice, il panorama enterprise ha decisamente delle problematiche maggiori a cui far fronte quando si tratta di cambiare sistema operativo. Nonostante ciò l’adozione dell’ultimo OS di casa Microsoft procede meglio del previsto; in termini numerici siamo all’11,26% di presenza nelle aziende nelle prime 10 settimane dal lancio. I dati arrivano da una ricerca effettuata da Spiceworks che ha evidenziato, su un campione di analizzati, una migrazione del 20% più veloce di Windows 10 rispetto al precedessore, Windows 8.
Le previsioni
L’analisi di Spiceworks, disponibile qui, evidenzia come circa il 40% delle compagnie abbia pianificato di passare a Windows 10 entro il primo anno dal lancio, con un 73% totale convinti di voler adottare sicuramente il nuovo sistema di Microsoft. Le compagnie più propense allo “switch” sono quelle che producono ed offrono software, di cui già il 19,8% possiede il recente OS. Nella gara tra continenti sono gli Stati Uniti ad essere in vantaggio, con il 12% di adozione contro il 10,6% della zona EMEA e l’8,5% dell’area Australia-Pacifico-Cina. Si tratta comunque di numeri importanti che a dispetto dei cambiamenti non così evidenti rispetto a Windows 8 denotano la volontà di un salto generazionale decisivo. E’ possibile considerare i risultati della ricerca anche in ambito previsionale rispetto a ciò che ha espresso Redmond nel recente passato. Microsoft si aspetta di raggiungere 1 miliardo di installazioni di Windows 10 nell’arco di 24 mesi in ambito enterprise; la strada sembra quella giusta con l’abbandono di Windows 7 (il principe di tutte le versioni finora) che non è più un miraggio.