Internet of Things, Machine to Machine, connettività e droni aprono una nuova era nel nostro lifestyle
Nell’ambito dello Smart Mobility World, la più grande manifestazione europea sulla smart mobility all’Autodromo Nazionale di Monza, si è tenuto l’incontro sulle “Nuove frontiere telematiche e tecnologiche dei veicoli connessi”, con un focus sulla sensoristica e le soluzioni di bordo, il monitoraggio e la gestione dei veicoli, i nuovi servizi telematici, di mobilità e di infotainment. Coordinato da Agostino Fornaroli, Mobility Management Consultant e European Master Logician EMLog Certified, l’evento è stato introdotto da interventi sulla telematica, la connettività e previsioni del mercato futuro. Gli interventi più centrati su argomenti tecnologici hanno messo a fuoco la connected car, l’IoT – Internet of Things e il monitoraggio del traffico attraverso l’uso dei droni.
Per Giampiero Carocci Silvagni, Responsabile Offerta e Partner M2M Italia di Vodafone, “le aziende sono chiamate in misura sempre maggiore a garantire al mercato efficienza, automazione dei processi, customer experience migliorata e decision making più rapido. Tutti questi cambiamenti sono abilitati dalle tecnologie M2M, fornite da operatori di telefonia mobile, per cui Vodafone gioca un ruolo essenziale in questo scenario”. Secondo le stime di Gartner, entro il 2020 ci saranno 25 miliardi di device connessi in rete. Trasporti, mobilità e fleet management sono solo alcuni esempi di applicazione del paradigma M2M, mentre anche Porsche sta equipaggiando le sue auto con tecnologie e sensori intelligenti, proprio in partnership con Vodafone. “Nel 2017 la connected car sarà una realtà quotidiana”, ha sottolineato Claudio Fasce, VP Sales&Marketing di Azcom Technology. “Le automobili avranno un network di sensori a bordo, connettività seamless e applicazioni cloud abilitate dai sistemi 4G/LTE e 5G”.
Nel 2020 invece, grazie all’IoT, ci saranno miliardi di auto connesse, disporremo di controllo remoto dell’auto in tempo reale e di macchine che si guideranno da sole. La comunicazione in rete avverrà tra i veicoli e poi con il network delle infrastrutture esterne, mentre le auto saranno in grado di riconoscere ed evitare i pedoni. Mario Virginio Costamagna, IoT Sales Manager di Telecom Italia Digital Solutions ha invece spiegato che “la mobility è sempre stata tra i top 3 trends negli scorsi 4 anni”, e che la connected mobility viene favorita da fenomeni come la guida autonoma, l’infotainment e l’integrazione con lo smartphone e i nuovi modi di visualizzare i contenuti su differenti display. “Si potrebbe quasi pensare la nuova auto digitale o elettrica come un’estensione della casa o dell’ufficio dell’utente. Per offrire reale valore, le aziende dovranno ulteriormente evolvere il paradigma dell’IoT e passare all’Internet of Behaviour, cioè analizzare i dati comportamentali degli utenti per offrire loro ciò che essi probabilmente si aspettano, ancor prima che lo chiedano”.
Per Marco Federzoni, Sales Director Italia di Tom Tom Telematics la guida predittiva è “a portata di tutti, perché le tecnologie per migliorare l’uso che si fa della macchina a livello di consumo di carburante, tempo impiegato negli spostamenti e aumento della sicurezza anche nello stile di guida, sono già disponibili e pronte per le aziende”. In chiusura, si è parlato di droni. Luca Masali, Direttore Responsabile di Dronezine – la prima rivista italiana di droni – ha spiegato alcuni dei problemi che derivano dal loro utilizzo, specie per la sicurezza fisica delle persone in caso di caduta dei droni da decine di metri di altezza. “Google e la Nasa stanno sviluppando sistemi sempre più sofisticati per il loro controllo. Resta il problema del volo automatico, ma i droni sono una grande promessa per il futuro. Tra non molti anni, potremmo vederne volare a sciami, ognuno con un compito specifico per decifrare l’ambiente intorno a loro e servire in modi diversi la comunità degli esseri umani…”.