Al Technology Summit 2015, Samsung Business e i suoi partner mostrano come mobilità, videocomunicazione e app cambieranno anche il nostro modo di lavorare
La consumerizzazione dell’It ci ha resi maestri nell’uso di strumenti di comunicazione e trattamento delle informazioni che potrebbero rivoluzionare anche il nostro modo di lavorare. Ma le aziende, grandi e piccole, spesso rimangono indietro rispetto all’adozione di questi nuovi strumenti, magari per la paura dei costi nascosti nella gestione e messa in sicurezza di applicazioni non sempre pensate per un uso professionale.
Ed ecco che un colosso come Samsung, leader del mercato smartphone e presente anche in molti settori dell’office e point of sales automation, nonché del digital signage, cerca di imprimere la sua forza trascinatrice anche nel comparto B2B, organizzando nei dintorni di Torino, nel nuovo Cnh Industrial Village, la prima edizione di un evento, il Technology Summit 2015, che secondo Carlo Barlocco, Deputy President Samsung Electronics Italia, ha ogni intenzione di affermarsi come appuntamento fisso con la tecnologia “consumer” applicata alle esigenze di aziende e professionisti.
Così, tra gli enormi trattori Cnh nuovi fiammanti e i vecchi mezzi pesanti, civili e militari di una eccezionale galleria di cimeli targati Fiat Spa (Società produttrice di autovecoli) e Iveco, Samsung Business ha allestito, con un gruppo di motivatissimi partner, una grande esposizione dimostrativa. “L’obiettivo di questo primo summit dedicato al mondo B2B è far toccare con mano il valore della tecnologia a supporto del business, diffondere una cultura dell’innovazione in azienda grazie anche a partner leader di questo segmento” Nelle aree demo gestite da Cisco, Google for Work, Oracle e SAP i visitatori hanno potuto apprezzare molto concretamente alcuni dei vantaggi, non solo in termini di produttività ma anche di nuove opportunità di servizio e revenue, di aspetti come la mobilità, la videcomunicazione, i touchscreen, i sensori di posizione. Tutte cose che hanno già trasformato la nostra quotidianità, almeno fuori dall’ufficio.
Presentando il panel di esperti che hanno aperto l’evento, Barlocco ha citato le tre macroaree di trasformazione – IoT, Smart City e App economy – che hanno vissuto con maggior intensità l’avvento delle nuove tecnologie digitali. Citando anche il grande esempio rappresentato da manifestazioni come Expo 2015, che ha avuto Samsung Italia tra i partner principali, Barlocco ha sottolineato gli investimenti in ricerca e sviluppo che consentono a Samsung di mettere a punto tecnologia capace di migliorare la qualità della vita delle persone. «Stiamo lavorando per fare altrettanto a supporto della competitività delle aziende. L’innovazione può infatti rilanciare il sistema paese grazie a un percorso digitale che fa leva sulle nostre soluzioni B2B, fatte di prodotti e servizi, in grado di rispondere alle esigenze di sviluppo, risparmio e innovazione delle imprese italiane. Il nostro impegno in questa direzione è significativo tanto che nel 2020 le soluzioni professionali genereranno un fatturato pari o superiore a quello del mercato consumer grazie alla capacità di offrire un ecosistema integrato».
Particolarmente efficaci in questo senso sono stati i contributi dei partner del Technology Summit. Cisco per esempio ha simulato una postazione di smartwork basato sulle sue piattaforma di collaborazione e videoconferenza, con funzionalità specifiche per i tablet e gli smartphone Samsung di ultima generazione e per il nuovo tipo di lavagna touchscreen interattiva che rende incredibilmente realistico il lavoro a distanza su documenti condivisi. Google for Works ha fatto lo stesso con le applicazioni di produttività personale contenute nell’offerta professionale integrata e cloud based. Oracle si è soffermata sugli aspetti analitici del digital marketing, mostrando come le attività di promozione e fidelizzazione nel prevendita e sui canali digitali, possono essere potenziate e “prolungate” anche nel punto vendita, proprio grazie agli strumenti smart e alla possibilità di visualizzazione interattiva delle informazioni fornite agli acquirenti. Sap, infine, ha messo in evidenza le opportunità “cross mediali” delle sue piattaforme di gestione dei processi di business, oggi perfettamente estese anche alla metafora predominante delle app mobili.