Lo scontro sul Datagate tra Europa e USA continua: i 28 stati membri sono “invitati” a riconoscerlo come “difensori dei diritti umani”
Un pass senza termine per girare il continente. Questo potrebbe ottenere a breve Edward Snowden grazie ad una risoluzione votata ieri dal Parlamento Europeo. Secondo l’organo, il giovane americano dovrebbe ricevere, presso tutti i 28 stati membri, l’appellativo di “informatore e difensori internazionale dei diritti umani”. Questo lo salverebbe da un iter burocratico che lo vede ogni anno dover rinnovare l’asilo politico ottenuto in Russia, tenendolo però lontano per sempre dagli Stati Uniti. Come spiega il New York Times, su Twitter Edward Snowden ha accolto la notizia come “un voto che cambia le regole del gioco“, ovvero una presa di posizione decisa e forte contro la sorveglianza di massa perpetrata per anni dagli States.
Cosa succederà
La misura in sé rappresenta un passo importante ma non è vincolante nei confronti delle nazioni europee. Questo vuol dire che il Parlamento ha detto la sua in merito al caso e che “invita” gli stati membri a considerare Snowden una persona da proteggere entro i propri confini. La prima conseguenza di tutto ciò sarà un maggiore senso di solidarietà all’interno dell’Unione qualora Snowden decida di trasferirsi altrove nel continente. Ricordiamo i numerosi appelli fatti quando il ragazzo era in procinto di lasciare Hong Kong per stabilirsi temporaneamente in un paese che li offrisse asilo. Dopo diversi proclami e rinunce dell’ultimo istante, l’unica a farsi carico della pesante eredità fu la Russia, dove la gola profonda si trova oggi. Forse ancora per poco.