Alla sesta edizione dell’ormai tradizionale appuntamento con l’Hitachi Information Forum di Milano, sono andate in scena le nuove aree di sviluppo dello specialista di storage, sempre più proteso verso Big Data, Cloud e Internet of Things
Davvero un ricco menu, quello offerto dall’evento organizzato a inizio ottobre da Hitachi Data Systems, e caratterizzato quest’anno dal filo conduttore “Connect What Works with What’s Next”. Come sottolineato dal country general manager Walter Simonelli, “quest’anno i protagonisti degli Hitachi Information Forum sono clienti e partner. Partiamo dalle reali esigenze che le aziende devono affrontare oggi e domani, e vogliamo insieme anticipare il futuro. Non esiste più un mondo digitale e un mondo reale. Esiste un futuro in cui l’innovazione inciderà su ogni aspetto della vita di tutti i giorni, e noi da tempo stiamo lavorando affinché i dati dell’universo Internet of Things diventino informazioni decisionali”. E gli ospiti non si sono fatti pregare, rilanciando in ogni possibile sfaccettatura il tema della Social Innovation, che fa da sfondo alla vision dell’intero gruppo Hitachi. Non a caso, tra gli intervenuti vi è stato anche Stefano Siragusa, amministratore delegato e direttore generale di Ansaldo STS, gioiello di Finmeccanica in quanto protagonista di livello mondiale nei sistemi di segnalamento ferroviario ed entrata a far parte da quest’anno della galassia Hitachi, che ha illustrato le eccellenze dell’innovazione.
Anticipare le sfide
Ci ha invece pensato Daniel Dalle Carbonare, vice president Central Region di Hitachi Data Systems a fare il punto sull’offerta di soluzioni di storage e di gestione dei dati della società, che vede in particolare prevalere sempre più l’approccio di tipo software defined all’infrastruttura IT. Enrico Panichelli, business development and consulting social innovation solutions di Hitachi Data Systems, ha proseguito il discorso relativo alla social innovation in Hitachi, sottolineando come “connect” costituisca oggi la vera parola chiave dell’intero gruppo industriale giapponese, per favorire un’innovazione sempre più integrata che dimentichi i “silos” del passato, e citando alcuni esempi di rilievo, come quello relativo all’utilizzo dell’Internet of Things per l’ambito mobility nel Regno Unito e il progetto di smart city per Copenhagen. Il tema di fondo è che la social innovation rappresenta la risposta di Hitachi per il mondo che cambia, sul presupposto che i dati e i contenuti creati dalle persone e quelli creati dalle tecnologie saranno sempre più integrati. Non è quindi per caso che la proposta di Hitachi comprenda l’intero ciclo di creazione e gestione dei dati, in primis attraverso la Social Infrastructure, cioè le soluzioni che generano i big data, poi tramite la Information Infrastructure, ovvero le soluzioni per la gestione dei dati, e infine per mezzo dell’Analytics Innovation, costituita dalle soluzioni per trasformare i dati in valore concreto e utilizzabile.
Se il CIO è un chef
La testimonianza di clienti e partner, per esempio con l’intervento di Paolo Lossa di Brocade e quello di Zoran Radumilo di Sap, ha inoltre consentito di approfondire i vantaggi delle soluzioni di Hitachi Data Systems per le aziende italiane: da quelle medio-piccole, alle grandi imprese attive in mercati alle prese con le sfide della globalizzazione, come quelle operanti nel settore delle utility. Ma la social innovation, soprattutto e a maggior ragione in un anno caratterizzato dall’Expo dedicato al tema del food, riguarda anche il cibo. Lo ha ricordato agli intervenuti all’Hitachi Information Forum il noto chef Simone Rugiati: parlando di “innovazione come cibo che alimenta il futuro”, con la consueta verve che lo contraddistingue ha svolto alcuni interessanti parallelismi tra cibo e dati e soprattutto tra chef e CIO, le cui attività parrebbero essere meno distanti di quanto in un primo momento sembri.