Google e Microsoft hanno stretto una partnership che prevede la chiusura delle cause legali in merito ai brevetti in USA e Germania
Dopo anni di battaglie legali, Google e Microsoft hanno scelto di seppellire l’ascia di guerra. Le due aziende hanno sottoscritto un accordo per chiudere definitivamente le contese in tribunale in Germania e Stati Uniti in merito a brevetti legati a Xbox, Motorola, ActiveSync e Android. “Google e Microsoft – si legge in un comunicato congiunto – hanno deciso di collaborare su alcune questioni riguardanti i brevetti e annunciano l’intenzione di lavorare insieme in futuro su altri ambiti a beneficio dei nostri clienti”.
L’accordo fra Google e Microsoft
I termini dell’accordo fra Google e Microsoft non sono molto chiari. Le due aziende non hanno specificato se sono previsti investimenti da parte di entrambe e soprattutto in quali settori. In molti ritengono che la partnership riguarderà in particolare la realizzazione di nuovi standard di compressione video per una gestione più efficiente dello streaming e la creazione di brevetti non meglio specificati. Inoltre, in Europa le due aziende collaboreranno per creare un sistema unificato per la registrazione e l’assegnazione dei patent ed evitare ulteriori problemi giudiziari.
Google e Microsoft, che ha lanciato in Russia la sua versione di Cardboard, hanno sempre avuto rapporti molto tesi. L’azienda di Redmond ha spesso attaccato quella di Mountain View in merito alla privacy e alla velocità con cui segnalava la presenza dei bug in Windows. Inoltre, attraverso la campagna Scroogled ha in più occasioni cercato di dimostrare la superiorità dei suoi servizi rispetto a quelli della rivale. Un primo spiraglio di distensione, che poi è culminato nell’accordo raggiunto oggi, si era visto proprio l’anno scorso quando Microsoft ha sospeso la campagna Scroogled.
Nel frattempo, altri due colossi dell’hitech continuano a combattersi tramite gli avvocati. Recentemente la decennale battaglia legale fra Apple e Samsung si è conclusa con una vittoria della Mela che potrebbe rivelarsi definitiva. L’azienda coreana infatti rischia il blocco di alcuni suoi prodotti negli USA.