Cisco, la tecnologia definisce la strategia delle aziende

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L’impatto dell’innovazione al centro del discorso di presentazione di Chuck Robbins, nuovo CEO Cisco

San Jose (California) – La tecnologia differenzia quel che facciamo. Ci rende migliori. O peggiori. A seconda di come la utilizziamo. E se siamo un’azienda ci aiuta a fare meglio e di più, in meno tempo e risparmiando. Ma può trasformarsi in una gabbia. Una delle ragioni del nostro fallimento.

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L’impatto della tecnologia, il modo in cui ridisegna gli assetti dell’economia e dell’impresa stessa, sono al centro del discorso di presentazione di Chuck Robbins, nuovo Chief Executive Officer alla guida del colosso di San Jose. “Quando ho iniziato, trent’anni fa,  il ritmo del cambiamento non era grande come lo è oggi” afferma Robbins dal palco della Global Editors Conference, l’appuntamento annuale con la stampa internazionale.  Il pensiero di Robbins corre subito alle incertezze dell’economia. Ai macrofattori che influenzano le scelte finanziarie. E alle difficoltà di comprendere le dinamiche di fondo. “Se guardo alle cose che riguardano le nostre imprese, vedo che oggi ci sono molte più fattori che devo considerare rispetto al passato” afferma Robbins.

Più incertezza dunque. Ma anche più opportunità. Rappresentate dai cambiamenti che l’innovazione sta apportando. “La tecnologia è dirompente. E’ incredibile la velocità con cui le cose si muovono. E come ciò metta pressione al business dei nostri clienti. Sempre alle prese con problemi quali l’aumento della produttività e dei profitti. E la riduzione dei costi” afferma Robbins. Problemi di strategia che creano una pressione incredibile alle aziende. E ai loro CEO. Che si chiedono in che modo la tecnologia può aiutare  la loro azienda. C’è una specie di paranoia che assale molti imprenditori” rimarca Robbins. Dalla quale bisogna liberarsi.

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Per uscire dall’impasse, le aziende e i loro manager devono recuperare il controllo sulla tecnologia. “Tutti i CEO con cui parlo manifestano il desiderio di recuperare quel controllo” sottolinea Robbins. Che ha trascorso gli ultimi cinque mesi dal suo insediamento, a confrontarsi con CEO,  CTO,  imprenditori, azionisti, investitori, sulle dinamiche di questi scenari.

In questo processo, i team IT stanno cambiando pelle. “ll 70% del loro tempo è assorbito dal tentativo di pensare a come introdurre in modo efficace la tecnologia all’interno della loro organizzazione”. Un investimento di tempo e denaro che spinge Robbins a sostenere che oggi sia più necessario che ma  il ricorso a un’architettura convergente. Capace di connettere insieme un numero incredibile di oggetti.  “Ecco perché è in quella direzione che ci stiamo muovendo. E questo spiega anche perché per la prima volta i CEO sono più preoccupati dall’impatto dei costi operativi della loro infrastruttura IT che dal CAPEX” sottolinea in un passaggio del suo discorso Robbins. Il fattore in grado di fare la differenza, sottolinea Robbins, è  la tecnologia. Da qui il tremendo impatto che l’IOT avrà nella vita delle persone. E delle imprese. “Entro il 2020, circa 500 miliardi di oggetti saranno connessi alla rete”.  Una massa di device che sarà necessario governare. E proteggere.

Cisco in questo scenario si propone come il partner in grado di offrire la migliore tecnologia in circolazione per aiutare le aziende a essere pronte a raccogliere la sfida. Un obiettivo già realizzabile come dimostrano le partnership siglate con GE e Fanuc, giganti dell’automazione industriale, annunciate dallo stesso Robbins. Alleanze cementate dalle nuove soluzioni digitali Cisco che con un portfolio specifico per l’IoT è in grado di raccogliere le sfide più impegnative  nel campo della manifattura, dei trasporti, delle utility e nei settori energia e  petrolifero.

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Soluzioni che possono fare la differenza. “Solo il 40% di quelle che sono oggi le aziende leader nel settore lo saranno anche nei prossimi cinque anni” prevede Robbins. Soluzioni in grado di connettere macchine e risorse, digitalizzando i dati in modo integrato lungo tutta la catena del business. E  contenere i costi. Da subito. Assicurandosi allo stesso tempo compliance ed efficienza operativa.

Torna a soffiare il vento del cambiamento dalla Silicon Valley. L’insediamento di Robbins alla guida di Cisco non è l’unico avvicendamento a investire l’azienda californiana. Lo speech di apertura è anche l’occasione per il CEO di Cisco per presentare parte della sua nuova squadra di manager: il CDO Chief Digital Officer Kevin Bandy; il CTO Chief Technology Officer Biri Singh; e il Senior Vice President of Operations Rebecca Jacoby. Un altro modo per dimostrare coi fatti che i primi a credere nel  cambiamento sono proprio coloro che lo accellerano.