Cina: ancora una volta attacchi hacker contro gli USA

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Ad affermarlo è CrowdStrike che spiega l’evidenza di una serie di violazioni di hacker vicini al governo di Pechino ai danni di aziende americane

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La storia è sempre quella del cane e gatto; solo che i ruoli non so fissi ma si invertono periodicamente. Cina e Stati Uniti non hanno mai nascosto le loro antipatie, tantomeno quando si è entrati nel vivo della cyberwar globale, fatta di attacchi o presunti tali a danni di istituzioni, aziende e singoli cittadini dei due stati. Nonostante le reciproche smentite e il tentativo di realizzare uno scudo protettivo in grado di preservare le reti nazionali da violazioni esterne, sembra che ci siano sempre nuovi modi per bucare firewall e mura domestiche, con il più recente che vede ancora una volta Pechino fare la prima mossa.

L’evidenza delle violazioni

“Nelle ultime tre settimane abbiamo osservato dei movimenti specifici, considerati intrusioni hacker ai danni dei nostri clienti – ha detto CrowdStrike, azienda specializzata in sicurezza informatica – pensiamo che si tratti di soggetti affiliati al governo cinese. Sette delle compagnie vittime operano nei settore della tecnologia e farmaceutico, dove il beneficio primario del poter ottenere informazioni private è quello di rubare proprietà intellettuali e segreti industriali”. Il ministro degli esteri cinese ha dichiarato alla Reuters che l’hacking è una minaccia da debellare anche all’interno dei confini nazionali, dove è sempre più difficile individuare sorgenti e attori primari. Secondo gli esperti si tratta dell’ennesima affermazione politica volta ad evitare di affrontare seriamente la questione della cyberwar che impervia nel cyberspazio e di cui la Cina, consapevole o meno, è uno dei focolai principali a livello mondiale.

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