Check Point ha scoperto un ransomware che tramite WhatsApp ha messo in pericolo 200 milioni di PC. Il bug è stato poi risolto
I ransomware sono decisamente i malware del momento. Questi particolari virus vengono utilizzati dagli hacker per impedire l’accesso al dispositivo al legittimo proprietario per poi chiedere un riscatto per sbloccarlo. Anche WhatsApp, l’app di messaggistica che ha raggiunto i 900 milioni di utenti attivi al mese, non è immune a questi malware. Check Point, azienda specializzata in sicurezza IT, ha scoperto un malware che tramite WhatsApp ha messo a rischio oltre 200 milioni di utenti in tutto il mondo.
Il ransomware che infettava WhatsApp
Il malware, che limitava il suo raggio d’azione alla versione web di WhatsApp, inviava agli utenti un finto messaggio in cui consigliava dei contatti da aggiungere in rubrica nel formato “vCard”. Dando l’ok all’operazione il ransomware penetrava nel PC e ne prendeva possesso. Gli hacker per poter infettare il device necessitavano però del numero di telefono dell’utente, condizione necessaria per chattare con altre persone su WhatsApp, che presto potrebbe introdurre un tasto “mi piace” simile a quello che caratterizza il social network di Zuckerberg. Check Point ha segnalato a fine agosto la presenza del bug alla chat di Facebook, che in pochi giorni ha provveduto ad eliminare il problema.