Perché la restrizione sull’età di Facebook è inutile

Un uomo ha citato in giudizio il social network, reo di non aver impedito alla figlia 11enne di iscriversi e postare foto sulla piattaforma

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A cosa serve il box di Facebook che, in fase di iscrizione, chiede di inserire la propria data di nascita? A nulla se sei un 11enne che vuole solo scoprire cosa si nasconde dietro al sito più visitato al mondo. E così una 11enne che vive nel Nord Irlanda ha registrato diversi account sul social network, secondo il Daily Mail, per scoprire di più sui maschi presenti, magari con la convinzione di poter incontrare un nuovo fidanzatino. All’età di 12 anni ha cominciato a postare sue foto suggestive, attirando l’attenzione di qualche uomo.

L’accusa

Ed è qui che il papà della piccola se la prende con Zuckerberg: perché le è stato permesso di fare tutto ciò? Eppure quelle foto, immaginiamo, ritraevano una 12enne, sarebbero bastate delle ricerche basilari per scoprirlo e chiudere l’account. Da alcuni documenti ottenuti dal Sunday Times si legge: “La ragazza, registrando diversi account e utilizzando Facebook si è esposta ai predatori sessuali, correndo gravi rischi per la sua salute fisica e mentale”. Ma il problema è un altro. Per iscriversi a Facebook bisogna avere almeno 13 anni; un età ancora precoce per alcune dinamiche che avvengono sulla piattaforma. Lo sa l’associazione NSPCC che si batte per i diritti dei bambini, anche online. “I social network hanno i dovere di aiutare a proteggere i giovani utenti da gente pericolosa; la loro è una responsabilità evidente e la verifica dell’età ne è parte integrante”.

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