Il governo russo dietro una campagna hacking

Per sette anni sotto il nome del progetto Duke gli hacker hanno violato i sistemi di vari ministeri degli esteri caucasici. Dietro la mano del governo

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A svelarlo è la compagnia di sicurezza informatica finlandese F-Secure che ha pubblica alcune notizie sulla campagna di spionaggio informatico conosciuta come Duke, che vedrebbe la collaborazione del governo di Mosca. Ci sarebbero tutti gli indizi utili per collegare quella che è una minaccia almeno settennale con gli organi esecutivi russi che avrebbero ottenuto dagli hacker una serie di informazioni importanti su governi dell’area caucasica e dell’Europa Occidentale. Per farlo, i criminali hanno inviato in rete almeno die malware molto pericolosi, chiamati CozyDuke e CloudDuke, la cui attività, secondo F-Secure, risale almeno al 2008.

Gli elementi del dubbio

“La conoscenza degli obiettivi presi di mira da Dukes, compresi i ministeri esteri di alcuni paesi, le organizzazioni e gruppi inseriti nel panorama del traffico di droga, sono conformi alle politiche russe in campo internazionale e agli interessi nel settore della sicurezza – si legge nel report finnico – pensiamo che gli unici beneficiari di quanto accaduto, siano i governi che appoggiavano gli hacker. Riteniamo pertanto che Dukes lavorasse all’interno, o in stretto contatto, con un governo; escludiamo quindi la possibilità di una semplice gang criminale o appartenente a gruppi indipendenti. Ci resta solo un dubbio? Di che paese stiamo parlando? Non abbiamo tantissimi elementi che ci facciano propendere per una nazione o per un’altra ma l’opinione è che dietro Dukes ci fosse la Federazione Russa. E’ solo una teoria, ma al momento inconfutabile”. F-Secure on è la sola compagnia a suggerire che Mosca abbia le mani in pasta con diversi gruppi hacker. Ad agosto, Washington ha confermato che il 25 luglio scorso lo staff del Pentagono era caduto vittima di un attacco informatico con tutta probabilità collegato al Cremlino.

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