Presentazione ufficiale a Milano, davanti a clienti e Partner, per la nuova entità dedicata al mondo enterprise nata dallo split di HP, operativo dal 1° novembre 2015
“Questa separazione è stata una delle più complesse ma anche una delle più rapide nella storia del business”, parola di Chris Hsu, chief operating officer a livello mondiale di Hewlett Packard Enterprise, intervenuto a Milano a fine settembre per presentare ufficialmente la nuova entità davanti a clienti e Partner. In effetti, dall’ormai storico annuncio di Meg Whitman dell’ottobre 2014, è passato meno di un anno e la separazione tra HP Inc, quella dedicata sostanzialmente all’hardware, come per esempio PC e stampanti, e Hewlett Packard Enterprise, rivolta al mondo dei servizi al business, è ormai praticamente operativa, anche se la data effettiva sarà il 1° novembre prossimo. Per Chris Hsu, avere portato a termine nei tempi previsti una separazione di questa portata, che ha coinvolto un’azienda con oltre 100 miliardi di dollari di fatturato e più di 20.000 clienti all’attivo, rappresenta al meglio “la nostra capacità di realizzare la business trasformation anche ad altissimi livelli, sia per noi sia per tutti i nostri clienti, che hanno sempre costituito, anche nel processo di separazione, la nostra priorità numero uno, per far sì che non avessero alcun tipo di disruption. E dai feedback che abbiamo avuto sembra proprio che tutto sia andato bene”.
Il ruolo di clienti e Partner
E forse è anche per questo successo che Stefano Venturi, oggi managing director di HPE Italy e corporate VP di Hewlett Packard Enterprise, parla di “giornata di festa, in quanto diamo il benvenuto a una nuova azienda con un nuovo logo ma con una lunga storia di innovazione e trasformazione, focalizzata sul lato enterprise”. Non solo: “oggi viviamo lo spirito della start up nonostante siamo in Italia da 50 anni e nel mondo da 75 anni, perché qui c’è la nostra squadra, motivatissima ad aiutare i nostri clienti ad avere successo grazie anche ai nostri Partner”, ha proseguito Venturi. Senza dimenticare il punto di partenza: “Meg Whitman qualche anno fa coniò il tema del ‘nuovo stile dell’IT’, intendendo indicare l’Information Technology che diventa sempre più liquida e ibrida, con tutte le pressioni che questo pone alle aziende. Andando avanti, questo porta a un’economia delle idee, cioè a organizzazioni leggere, fresche e innovative che creano nuove idee ma che soprattutto le portano sul mercato prima degli altri. Essere più veloci, cioè sempre un passo più avanti dei nostri concorrenti, è la vera ragione per la quale è nata HPE”.
Quattro aree di azione
E, modificando la tagline in “nuovo stile del business”, Hewlett Packard Enterprise nasce come “una realtà dinamica e focalizzata sui bisogni di clienti e Partner”, nelle parole di Stefano Venturi, “attiva in quattro aree fondamentali, tutte concatenate tra loro, dove nessuna è prioritaria sull’altra”. Le quattro aree sono: “IT ibrido, per far sì che HPE sia in grado di accompagnare i clienti verso un’infrastruttura ibrida, che è quella che potrà aiutare a tirare fuori tutto ciò che un mercato dinamico può offrire alle aziende; Sicurezza, cioè proteggere le imprese digitali, estendendo al massimo livello tutte le capacità che già abbiamo; Big data, cioè analisi di tutti i dati, strutturati e non strutturati, sia in azienda sia fuori, per trarne il massimo; e infine Mobile, per una vera abilitazione del workplace dinamico e moderno”, ha concluso Venturi.