Digitalizzazione delle risorse umane: la novità EasyRecrue

I  colloqui di lavoro escono dalle sale dell’ufficio per approdare su computer, smartphone e tablet. Ecco in che modo

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Quante ore perdono i responsabili HR delle aziende per affrontare periodici percorsi di selezione? Quanto realmente ricordano, e come analizzano, le risposte e i comportamenti dei candidati? Le variabili che entrano in gioco in questi casi sono varie e non sempre analiticamente corrette. Lungi dal poter catalogare ogni singolo elemento dei candidati da intervistare, la tecnologia può fornire un valido supporto alle aziende nei loro programmi di recruiting.

Soluzione francese

In tal senso una novità nel settore è quella introdotta da EasyRecrue, azienda francese fondata a Parigi nel 2013. La soluzione proposta è interessante e, seppur non tecnologicamente rivoluzionaria, può far compiere un deciso salto verso la digitalizzazione dei percorsi di selezione. Il focus della piattaforma omonima sono i video. In pratica ogni candidato può proporsi non solo con il classico curriculum ma anche utilizzando brevi filmati di risposta alle domande presentate dal datore di lavoro.

Il tutto funziona, sia lato cliente che candidato, in modalità SaaS, non c’è dunque necessità di installare alcun software o plugin visto che il sito è accessibile da qualunque dispositivo, anche smartphone e tablet con un’app apposita. Funziona così: l’azienda crea un proprio spazio personalizzato sui server di EasyRecrue, inserisce tutti gli elementi che ritiene necessari, tra cui un logo, un video di presentazione e il questionario (con domande aperte o multiple) e la possibilità di richiedere una video risposta, sia live che in differita.

Photographie par Mathieu Remilliet des crŽateurs de GŽolid

Esperienza digitale

“È questo ciò che ci differenzia dagli altri – ci dice in esclusiva Mickael Cabrol, CEO e fondatore di EasyRecrue – la possibilità di utilizzare filmati per farsi conoscere e per donare all’azienda un elemento di valutazione importante. L’utilizzo dei due sistemi, video live e registrati, ha dimostrato di poter restituire un feedback simile a quello che si ha con un colloquio faccia a faccia. I candidati non conoscono infatti le domande e hanno un tempo limitato per rispondere, proprio come succederebbe in un contesto localizzato”.

Leggi anche:  Cosa può fare Project Astra, il prossimo chatbot di Google

Il bello è che il sistema destruttura il concetto di colloquio, almeno in parte. Dopo aver inviato il curriculum e soddisfatto le domande online, il candidato entra in un processo avanzato di selezione a cui può dar seguito in qualsiasi momento e da qualsiasi postazione. Questo vuol dire che l’azienda potrebbe inviare una richiesta di approfondimento senza sapere dove si trova il candidato, che potrebbe rispondere anche dal supermercato o in treno.

Abbattere i confini

“L’obiettivo non è solo questo – continua Cabrol – di certo la tecnologia consente di abbattere le barriere spazio-temporali ma si tratta pur sempre di rispondere ad un colloquio di lavoro, per cui bisogna dare la giusta importanza ad ogni step del percorso. È per questo che oltre ad offrire la piattaforma EasyRecrue, possiamo supportare chi effettua la ricerca con una consulenza su come strutturare il colloquio. A chi cerca lavoro, invece, ricordiamo alcuni dettagli come fare attenzione ai tempi di risposta o al proprio abbigliamento durante l’intervista. Il confine tra reale e digitale si assottiglia sempre di più, quindi anche seduto davanti ad uno schermo bisogna soddisfare alcuni prerequisiti che il decisore può assumere come determinanti”.

Gli italiani

Nonostante la giovane età del servizio, attivo in Europa da due anni, EasyRecrue gode già di clienti importanti a livello internazionale: in Italia i primi a scegliere la soluzione transalpina sono stati SDA Bocconi, Costa Crociere e ING. “Il settore è assolutamente in crescita – ci confida il CEO – i principali paesi europei hanno risposto alla grande al nostro input. Da una recente ricerca è emerso che circa l’80% dei candidati pensa che un’azienda che adotta programmi del genere sia da apprezzare e assolutamente all’avanguardia rispetto alla concorrenza. Non a caso il 75% degli intervistati rifarebbe un’esperienza del genere rispetto ad un 95% che non aveva mai provato tali strumenti. Di certo non vogliamo eliminare un elemento importante della selezione lavorativa, l’approccio face-to-face. EasyRecrue favorisce l’approccio ad una prima scrematura, con una riduzione sostanziale dei costi, ma è evidente che ogni conoscenza ritenuta valida va approfondita, del resto la maggior parte dell’interazione sul posto di lavoro si svolge ancora dal vivo”.

Leggi anche:  AI Act: punto di partenza, non di arrivo