Sotto la sonda di Plutone c’è una PlayStation

Il processore che anima la console di Sony è lo stesso che ha portato la sonda New Horizons agli estremi dell’Universo

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Ci sono voluti 9 anni ma alla fine il viaggio di New Horizons si è concluso nel migliore dei modi, avvicinandosi al pianeta Plutone tanto da poter scattare immagini e inviarle alle basi terrestri. Al di là dell’interesse scientifico che vi è dietro il progetto, che apre spiragli di studio fondamentali per la comprensione dei movimenti nell’Universo, è importante considerare come la sonda plutonica sia lì, nello Spazio, anche grazie alla tecnologia di consumo, quella che tanti di noi hanno in casa.

Senza gamepad

La sonda New Horizons era infatti alimentata dallo stesso processore della PlayStation originale. Secondo The Verge, la NASA ha utilizzato la CPU MIPS R3000 considerandola una scelta affidabile dopo vari test e prove di simulazione, tanto da ritenerla migliore di un nuovo tipo di tecnologia magari ancora imprevedibile dal punto di vista delle performance su lunga durata. Il processore ha permesso alla sonda di viaggiare per oltre 4,8 miliardi di chilometri e di dare potenza ai propulsori, monitorare i sensori e trasmettere i dati. Sarebbe proprio MIPS R3000 infatti a consentire a New Horizons di inviare alla Terra le foto catturate durante l’avvicinamento a Plutone che però viaggiano con una banda “lenta” per i canoni dello Spazio: per trasferire un’immagine da 1024 X 1024 pixel ci vuole un’ora, per questo gli scienziati della NASA potranno accedere all’attuale catalogo della sonda solo tra 16 mesi.

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