Software AG tra passato e futuro digitale: “Così fondiamo il domani”

L’azienda si affida alla Digital Business Platform per fornire ai clienti le migliori soluzioni integrate di IoT, Cloud e Big Data

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Anticipare i bisogni, essere proattivi e non aspettare i momenti di crisi per intervenire. Sono questi i paradigmi che guidano l’operato di Software AG, azienda tedesca da oltre 45 anni player fondamentale nello sviluppo di programmi e tecnologie a supporto di soggetti internazionali. Come ci ha spiegato Fabio Todaro, VP Sales & Country Rapresentative di Software AG Italia, il 70% dei clienti attuali sono presenti nei Global 1000, 15 delle soluzioni sono invece state inserite nell’ultimo Magic Quadrant di Gartner, un vero attestato di qualità per chi opera in un mercato talmente competitivo come quello dei software aziendali.

Integrazione di sistema

“Il nostro lavoro guarda continuamente all’innovazione, prima nei processi interni e poi come risposta alle esigenze dei clienti – spiega Todaro – solo in questo modo possiamo costruire ambienti realmente efficienti e funzionali alle richieste di ognuno. Le aeree di intervento a cui guardiamo con maggiore interesse sono lo Streaming Analytics, l’integrazione e la connettività tra piattaforme diverse come l’Internet delle Cose, il Cloud e i Big Data”.

Una particolarità di Software AG è quella di essere un vendor indipendente, capace cioè di studiare sistemi informatici che non siano esclusivi ma compatibili con il panorama tecnologico già presente in azienda e per nulla chiuso in un ambiente proprietario. “La parola chiave per il 2015 è disruption – continua Todaro – ovvero accettare le sfide che il presente ci pone innanzi attuando un’agilità e una flessibilità necessarie per sopravvivere in periodi economicamente difficili come quelli che l’Europa sta attraversando. La digitalizzazione del business implica un cambiamento di paradigma netto; chi sceglie di evolversi per seguire nuove vie può diventare un protagonista della rinascita economica, coloro che restano attaccati a vecchi metodi e strumenti non possono che guardare il futuro dal finestrino”.

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software ag

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La visione strutturata di Software AG, che secondo il team ha portato negli ultimi anni un vantaggio competitivo nei confronti del mercato, si traduce nella Digital Business Platform che racchiude il cambio di passo effettuato dal vendor. “Siamo cresciuti molto con le acquisizioni ma il successo di un brand non può essere dovuto solo a questo – afferma Francesco Maselli, Direttore Tecnico di Software AG – senza proposte vincenti non si va avanti ed è per questo che siamo orgogliosi del successo e dell’innovazione che i nostri prodotti portano”.

L’insieme dell’offerta è racchiusa nell’ecosistema service-oriented della Digital Business Platform, un vero sguardo di insieme a disposizione del pubblico per capire dove e come intervenire per ottimizzare i processi produttivi, cogliendo le recenti innovazioni del settore. Come spiega Maselli, a partire dal lancio della piattaforma avvenuto 6 mesi fa, sono stati sviluppati miglioramenti importanti in cinque aree: Business & IT Transformation, Gestione dati in-memory, Integrazione, Processi agili e Intelligent Business Operations. A ciò si affiancano Adabas & Natural, migliorate per funzionare all’interno della Digital Business Platform e permettere di affrontare con efficienza le aree critiche di business.

Il caso: H3G Italia

Tutto molto bello e completo a livello teorico ma alla fine qual è il reale vantaggio per chi usa i programmi di Software AG? La risposta migliore arriva da Francesco Frau, ICT Quality e KPI Manager di 3 Italia. “Nonostante avessimo una catena completa e funzionante, ci siamo accorti di aver bisogno di migliorare la gestione di alcuni processi, da quelli tecnici al business. In fase di elaborazione abbiamo analizzato ogni singolo modello per poi studiare, assieme a Software AG, una dashboard aggiornata con cui migliorare la comunicazione e presa in incarico delle richieste e aggiornare i singoli settori sugli interventi di risoluzione, velocità e finalità raggiunte. Ma più dell’innovazione introdotta, ci siamo accorti di aver guadagnato molto in coesione e team building perché a differenza del passato oggi i responsabili possono monitorare gli interventi (in attesa e conclusi) con estrema trasparenza, inserendosi nel punto esatto in cui la catena si è eventualmente interrotta, per sbloccarla e trovare la migliore soluzione nel minor tempo possibile”.

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