Professionisti della digitalizzazione e della privacy: ANORC impegnata in prima linea per la loro regolamentazione

Le previsioni sulla privacy per il 2024 secondo Kasperksy

Comunicato stampa a cura di ANORC

In merito al comunicato stampa pubblicato su questo sito lo scorso 7 luglio, in cui si scriveva dell’elaborazione di una norma UNI per le figure professionali del settore privacy, sentiamo la necessità di fare alcune precisazioni. UNI ha messo in inchiesta pubblica preliminare (chiusasi da pochi giorni) non una, ma due proposte normative che riguardano rispettivamente i professionisti della digitalizzazione e i professionisti della privacy. Le due proposte di norma sono state promosse e fortemente volute e sostenute da ANORC (Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione digitale dei documenti), che nel precedente comunicato non era stata menzionata. ANORC ha infatti preso parte, insieme ad altre associazioni regolarmente iscritte, alla commissione APNR di Uninfo (ente di normazione imparziale), i cui lavori hanno prodotto le due proposte di norma in questione.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Le due norme hanno suscitato uno straordinario interesse e la fase di consultazione si è chiusa con quasi un migliaio di commenti pervenuti: una cifra fuori dal comune, segno tangibile che la possibilità di dare finalmente regolamentazione ai professionisti della digitalizzazione e della privacy attira molto l’attenzione del mercato, rispondendo a un concreto bisogno.

“I profili professionali proposti nelle norme rispondono ai cambiamenti che la digitalizzazione ha portato in ogni aspetto della nostra vita” dichiara Andrea Lisi, Presidente ANORC, “e alla concreta necessità che la gestione di dati, documenti e informazioni in formato elettronico venga demandata, nel settore pubblico e in quello privato, non a chicchessia, ma a chi possiede realmente delle adeguate competenze che, come previsto dal Framework europeo sull’e-CF, devono essere multidisciplinari. Bisogna approcciarsi a queste nuove funzioni riconoscendone il valore e superando le divisioni e le logiche corporative, che possono privilegiare questa o quell’altra categoria, a favore, invece, di una collaborazione tra più professionisti le cui competenze variegate si possano ben integrare e compensare, a vantaggio di una gestione ottimale e sicura dei nostri dati”.

Leggi anche:  Exprivia in India per la crescita internazionale