La tecnologia sviluppata dall’azienda è basata sullo standard Rezence e permette di ricarica lo smartphone in modalità wireless
Gli smartphone che finora permettono una ricarica senza fili, utilizzando ad esempio le basette ad induzione, hanno una caratteristica: non sono fatti in metallo. Il motivo è semplice: l’alluminio impedisce il trasferimento di energia tra il terminale e l’accessorio, limitando così la possibilità della ricarica wireless solo ad alcuni dispositivi. Ora grazie a Qualcomm tutti i telefonini con un retro in metallo potranno beneficiare dell’alimentazione wireless attraverso la tecnologia WiPower.
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Di cosa si tratta
Qualcomm ha utilizzato il principio della risonanza magnetica per sviluppare WiPower, una tecnologia basata sullo standard Rezence della Alliance for Wireless Power (A4WP) che abilita prodotti con parte posteriore in metallo a ricevere potenza senza fili. Grazie alla Near Field Magnetic Resonance, Qualcomm può produrre un caricabatterie specifico in grado di trasmettere elettricità convertita in potenza a device posti anche a qualche centimetro di distanza e a diversi contemporaneamente, anche con requisiti di alimentazione diversi (pensiamo a smartphone e tablet). Ma esistono già device abilitati a ciò? In realtà no perché per essere ricaricati a distanza gli oggetti necessitano di una cover posteriore apposita che consenta di abbassare le protezioni tipiche del metallo per lasciar passare le onde magnetiche. Per questo Qualcomm sta lavorando con diversi produttori per la creazione di cover posteriori che oltre a proteggere il telefonino evitino interferenze con antenne e altri moduli radio pur permettendo la ricarica magnetica.