L’azienda torna a scommettere su un dispositivo full touch dopo le esperienze precedenti non entusiasmanti. Ma questa volta ha fatto centro
È un classico: pensi a BlackBerry e ti viene in mente la tastiera qwerty, un software per la gestione delle email e dei contatti solido e pratico ed un ecosistema protetto e perfetto per l’utilizzo professionale. Tutto vero, tutto riconosciuto, ma da un po’ di tempo c’è dell’altro. Dietro allo sviluppo di BlackBerry OS 10 vi è la volontà di portare il mondo BB fuori dall’ufficio dove ci si rincorre in giacca e cravatta. L’idea era (e lo è ancora) quella di avvicinare il pubblico consumer al mondo enterprise, pur mantenendo lo stile e l’eleganza che hanno segnato la storia di un’intera gamma di prodotti.
E cosi dopo il Passport e il Classic, due prodotti diametralmente opposti nella forma ma speculari in quanto a contenuti, eccoci a recensire il BlackBerry Leap, un altro full touch proiettato al futuro ma conscio dell’importanza del passato di BlackBerry.
BlackBerry Leap: la videoprova
Sotto il display da 5 pollici con risoluzione da 1280 X 720 pixel c’è un processore Qualcomm MSM8960 Snapdragon S4 Plus dual-core da 1.5 GHz Krait, GPU Adreno 225, 2 GB di RAM e memoria interna da 16 GB con supporto a microSD fino a 128 GB. Al di là dell’aspetto professionale (su cui ci soffermiamo nella video recensione), vale la pena parlare delle specifiche che riguardano la multimedialità.
BlackBerry non ha mai dimostrato un così grande interesse per foto, video e in generale le attività di intrattenimento ma se è vero che il pubblico di riferimento della canadese si è allargato, vuol dire che uno sforzo in più andava fatto. E infatti i risultati della fotocamera da 8 Megapixel con flash LED, autofocus e modalità HDR sono più che soddisfacenti, così come i video a 1080p e 30fps; lascia a desiderare il sensore frontale da 2 Megapixel, quindi per i selfie dovrete usare qualcos’altro.
Le altre chicche parlano della presenza della radio FM e soprattutto dell’assistente personale che già dalle prime uscite su Passport e Classic aveva fatto intravedere le sue potenzialità. Qui, grazie ad un migliore processore, i risultati alle domande arrivano anche prima; seppur non ci sia ancora un giusto metro di paragone con Siri e Cortana, è evidente che la presenza di Assistant renda ancora più labile il confine tra consumer e professional, un nuovo punto di incontro tra due mondi fino a l’altro ieri paralleli.
Alla fine conviene o no comprare il BlackBerry Leap? Se i modelli precedenti erano indicati soprattutto ai fan del marchio o comunque a chi aveva bisogno di una tastiera estesa completa, qui la questione è diversa. Potrebbe non essere un’eresia passare ad OS 10 da un Android o addirittura iPhone, con la voglia di cambiare aria e respirare qualcosa di nuovo. Quello che mancherà sarà forse l’infinita scelta di personalizzazione tramite le app disponibili sugli store di Google ed Apple ma sul Leap, grazie alla presenza dell’Amazon App Store e ad un paio di trick (tipo l’installazione delle Google App altrimenti assenti), si riesce a rendere il terminale molto vicino ai propri gusti ed esigenze. Senza trascurare che chi è un “heavy user” di social ed email non potrà che apprezzare l’ottimo feedback della tastiera virtuale; per tutti gli altri resta un look and feel unico per corpo compatto e il simil-pelle del retro. Un insieme di caratteristiche che per 299 euro sono molto vicine ad un vero affare.