PoliFAB è un centro di ricerca pubblico del Politecnico di Milano in cui aziende, startup e scienziati possono testare progetti sulla nanotecnologia
Si aprono ufficialmente le porte del PoliFAB, il centro di ricerca pubblico del Politecnico di Milano per permettere a startup, ricercatori e aziende di sperimentare gli ultimi ritrovati nell’ambito delle nanotecnologie. Il laboratorio è stato inaugurato il 3 luglio scorso ed è la seconda struttura di questo tipo in Italia dopo quelle realizzate dal Politecnico di Torino e dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento.
PoliFAB: la palestra per la nanotecnologia
PoliFAB è situato all’interno del Campus Leonardo ed eredita le apparecchiature da 8 milioni di euro dell’ormai dismesso Pirelli Labs. A ciò si aggiunge un investimento di due miliardi di euro da parte del Politecnico di Milano. Il centro offre uno spazio in cui testare progetti nel settore della nanotecnologia e in particolare fotonica, nanomagnetismo, spintronica, elettronica organica e nanoelettronica. Il punto nevralgico di PoliFAB è certamente la cleanroom, un’area di 400 metri quadrati a bassissima concentrazione di particelle in atmosfera. Attualmente sono circa una decina i progetti di ricerca portati avanti all’interno della struttura.
“È una palestra per i ricercatori, ma non solo. – ha spiegato a Repubblica.it il direttore di PoliFAB, Andrea Lacaita – Qui è possibile testare se le idee hanno le gambe per diventare prodotti e muovere i primi passi. Gli strumenti di cui disponiamo, infatti, permettono di fare non solo prototipi di dispositivi, ma anche pre-serie di livello industriale. Si va ben oltre la proof of concept: si può arrivare alla soglia dell’industrializzazione. Si lavora su scala micro, ma si può arrivare fino a una risoluzione di 20 nanometri”.