La vision di Fujitsu: Human Centric Innovation

La società iperconnessa e le sue potenzialità al centro del World Tour nell’evento di Milano

Fujitsu parla di Human Centric Innovation e lo fa nel prestigioso appuntamento del World Tour aziendale, l’evento che tocca una ventina di paesi in tutto il mondo. Il Presidente e AD di Fujitsu Italia, Federico Francini, ha messo in rilievo come l’obiettivo della compagnia sia di creare una “human centric intelligent society che metta la tecnologia al servizio della persona e della società, non viceversa”. Fujitsu è una società da 40 miliardi di dollari di fatturato, che investe ogni anno due miliardi in ricerca e sviluppo e si pone come “leader assoluto nei sistemi server di fascia alta e nelle soluzioni storage, con Primequest ed Eternus”, offrendo il portafoglio “più completo al mondo” di prodotti, servizi e soluzioni.

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Carmine Stragapede, Direttore Generale di Intel Italia, da tempo partner tecnologico di Fujitsu, è intervenuto individuando le aree principali di sviluppo futuro, dalla trasformazione del mondo del lavoro con il miglioramento della user experience e l’interazione uomo/macchina, alle innovazioni nel data center con un approccio cloud-oriented e l’analisi dei dati in memory, fino allo sviluppo dell’IoT per contribuire a rilanciare il sistema paese. “Design e tecnologia si sposano bene anche negli occhiali di nuova generazione, firmati insieme a Luxottica”.

Umberto Bertelè, docente del Politecnico di Milano, ha invece ricordato che oggi “ogni business è un business digitale”. L’Internet of People è uno dei grandi fenomeni destinati a esplodere, secondo le stime le persone connesse in rete saranno infatti 4 miliardi entro il 2020. Il digitale ha prodotto innovazioni travolgenti o disruptive praticamente in tutti gli aspetti del business. L’e-commerce, la sharing economy, la finanza, il mondo del lavoro e il sistema dei trasporti sono solo alcuni esempi, mentre si stanno affacciando nuovi player che cannibalizzano i vecchi (Google, Apple, Alibaba, Amazon, Facebook tra gli altri) o impongono business model destinati a cambiare il volto di intere industry. “La centralità delle connessioni e la Human Centric Society proposta da Fujitsu sono spunti fondamentali per riflettere sui cambiamenti epocali della nostra era. L’Italia è chiamata a sostenere lo sviluppo di aziende digitali se vuole guadagnare competitività. La disruptive innovation è il nuovo paradigma del nostro modo di vivere e produrre”.

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David Gentle, Director of Foresight and Planning, ha invece illustrato tre casi di successo in ambiti diversi, dove però la sfida dell’innovazione è stata vinta con la stessa soluzione, la connessione di persone, informazioni e infrastrutture. “Airbus e le esigenze della supply chain, Caixa e lo smart ATM, Toyota e la nuova Mirai a combustibile idrogeno sono esempi delle potenzialità della digitalizzazione nelle imprese. Nella società iperconnessa, le persone, le cose, le informazioni e i processi sono tutti interconnessi, e questo crea un’intelligenza collettiva che aumenta il potere dell’uomo parallelamente alla tecnologia”. “I tempi sono maturi per un uso massivo e avanzato della tecnologia. I nuovi utilizzi possono andare dalla tutela della salute all’agricoltura e all’allevamento fatto con sistemi digitali di controllo del bestiame, fino all’elaborazione dei dati degli studi aerospaziali con i supercomputer. Ovviamente c’è anche il tema delle smart city, molto interessante per noi. In Giappone c’è l’idea che la tecnologia debba elevare il livello di vita della società, e con le reali capacità che lo sviluppo ci sta dando, il limite è solo la nostra capacità d’immaginazione…”.

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Tsuneo Nakata, CEO Fujitsu Laboratories of Europe, ha invece parlato del mondo dei Labs. I Fujitsu Laboratories sono nati in Giappone nel 1968 e nei decenni successivi sono stati fondati anche in Cina, Europa e negli USA. Presenti per la prima volta in Italia proprio in occasione del World Tour, costituiscono “la massima espressione della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione del gruppo Fujitsu”. I Labs hanno brevettato soluzioni di “Near term commercialization”, tecnologie prossime alla commercializzazione ma non ancora presenti sul mercato. Tra le novità più interessanti, lo smartphone ad autenticazione biometrica dell’utente, le tecnologie di lettura delle vene sul palmo della mano sempre in chiave di sicurezza e l’haptic tablet basato su vibrazioni ultrasoniche. “La mission dei Lab è di creare nuovi mercati, sviluppare la ricerca e ideare soluzioni tecnologiche che mettano l’individuo al centro. Siamo molto attenti anche ai sistemi di assistenza agli anziani, dato che la popolazione del Giappone sta invecchiando”, ci ha spiegato il manager. “Lavoriamo in partnership con aziende di robotica o di healthcare, e ci occupiamo anche di soluzioni per la disabilità fisica. In Giappone e Arabia Saudita abbiamo inoltre realizzato progetti per la tutela dell’ambiente”.

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