Fibra ottica, raggiunta una distanza record

Gli ingegneri di San Diego hanno rotto il limite della trasmissione dati aumentando la base del segnale di 20 volte

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Sebbene l’Italia sia uno dei paesi più lenti per quanto riguarda le velocità internet (dati Akamai) il resto del mondo va avanti, al passo della luce. I ricercatori dell’Università della California hanno superato i limiti imposti dalla trasmissione dati su fibra ottica incrementando la capienza di almeno 20 volte. Il Qualcomm Institute di San Diego ha annunciato il raggiungimento del record, un nuovo punto fermo per quanto riguarda gli studi sullo scambio di informazioni digitali. Il punto di rottura dimostra il potenziale dell’innovazione scientifica e tecnologica, in grado di spostare più in avanti il limite imposto dalle attuali infrastrutture di rete e cavi di comunicazione.

Oltre la luce

“Con le fibre ottiche, dopo un certo punto, più potenza viene aggiunta al segnale più distorsione si ottiene, con la conseguente rinuncia nel poter raggiungere punti più lontani” – spiegano dai laboratori californiani – “il nostro approccio è stato diverso, rimuovere questo limite, permettendo alle fibre di veicolare dati anche in assenza di ripetitori”. Anzi proprio l’assenza dei rigeneratori elettronici ha permesso agli scienziati di raggiungere una copertura maggiore riducendo i costi dell’infrastruttura e permettendo di fare a meno di quelle apparecchiature installate ogni 100 chilometri e necessarie per ridurre la distorsione ottenuta all’aumento della potenza. I risultati teorici sono stati confermati sul campo dove l’informazione ha percorso correttamente 12.000 km all’interno di cavi in fibra ottica. Ora non ci sono più barriere tra il possibile e l’immaginabile.

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