UberPop bloccato in tutta Italia

Il Tribunale rigetta il ricorso di Uber per il blocco di UberPop

Un giudice civile di Milano ha accolto il ricorso dei tassisti e ha bloccato il servizio UberPop su scala nazionale

Dopo una lunga battaglia, alla fine i tassisti hanno avuto la meglio su Uber. Il giudice civile di Milano, Claudio Marangoni, ha accolto il ricorso cautelare urgente per “ottenere l’immediato blocco in Italia del servizio UberPop” presentato dalle organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria presso il Tribunale civile di Milano. I tassisti hanno motivato la propria istanza accusando la startup californiana di “concorrenza sleale” e di violare la “disciplina amministrativa che regola il settore taxi”. L’app per il noleggio conducente prestato dagli utenti è stata quindi bloccata in tutta Italia così come l’erogazione del servizio. Uber, che potrà comunque presentare ricorso, avrà 15 giorni di tempo per adeguarsi al provvedimento e per ogni giorno di mancato adempimento sarà costretta a pagare una multa di 20mila euro.

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Le motivazioni del blocco di UberPop su scala nazionale

Il giudice civile ha confermato che UberPop trae un “effettivo vantaggio concorrenziale” derivante “dalla possibilità, per gli autisti di UberPop” di “applicare tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico, con sviamento indebito di clientela”. L’app inoltre non è assimilabile ad un normale servizio di car sharing in quanto “l’autista non ha un interesse personale a raggiungere il luogo indicato dall’utente e, in assenza di alcuna richiesta, non darebbe luogo a tale spostamento”. Inoltre, viene messo in dubbio “l’effettiva attitudine di UberPop a creare vantaggi alla collettività in termini di riduzione dell’inquinamento atmosferico e consumo energetico, posto che esso sembra al contrario stimolare l’uso di mezzi privati senza che rispetto a tale uso possano essere poste in essere misure di programmazione e regolazione generale della mobilità che sembrano unanimemente considerate come lo strumento principale di intervento nel settore del trasporto urbano e non”.

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Uber vs taxi

Lo battaglia fra Uber e i tassisti di tutta Europa è iniziata molto tempo. A Milano la startup californiana, che pare abbia avanzato un’offerta per l’acquisto delle mappe HERE di Nokia, ha risposto alle proteste con una strategia di marketing aggressiva e i toni dello scontro si sono sempre fatti più violenti. Non è comunque la prima volta che il servizio viene bloccato. In Belgio e Germania l’utilizzo di Uber è stato inibito per un certo periodo di tempo. Mentre i tassisti esultano, c’è anche chi vede nel provvedimento un limite alla concorrenza nel settore. “La sentenza — si legge in un comunicato firmato dal presidente del Codacons, Carlo Renzi – rappresenta un danno enorme per gli utenti, perché limita la concorrenza e riduce le possibilità di scelta per i cittadini. È impensabile che un Paese moderno possa essere privato di sistemi innovativi come Uber, che rispondono ad esigenze di mercato e sfruttano le nuove possibilità introdotte dalla tecnologia”.