È pronto il nuovo WikiLeaks

Dopo cinque anni il sito riapre agli informatori grazie ad una piattaforma migliore e più sicura

Era il 2020 quando per l’ultima volta WikiLeaks accettò un’indiscrezione segreta da parte dei cittadini. Da quel momento il progetto di Assange si dedicò esclusivamente alla ricerca interna delle fonti, lasciando che chiunque avesse del materiale scottante contattasse il team via email e non con un modulo semplice online. A causa di una serie di faide, il servizio si era interrotto cinque anni fa facendo pensare ad una pausa temporanea. E invece la fuga di Assange e l’oramai perenne dimora presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra avevano frenato i progetti di riapertura, almeno fino a qualche giorno fa. Dal 1 maggio infatti WikiLeaks è tornata con un motore di upload a detta degli sviluppatori migliore e più sicuro tanto da permettere di caricare documenti riservati senza paura di essere scoperti o tracciati da agenzie e spie governative.

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Più sicurezza con Tor

Il ritorno è avvenuto senza troppi proclami ma con la sola disponibilità del tasto “Submit” tra le pagine del sito. La sezione dedicata all’invio di materiale da parte degli utenti della rete si poggia esclusivamente sulla rete Tor, il browser che rimbalza le richieste dei navigatori da un punto all’altro del web in modo da anonimizzarle. L’indirizzo a a cui fa capo il fatidico “Submit” è infatti wlupld3ptjvsgwqw.onion, un collegamento visibile solo utilizzando il famoso browser cipolla. Nonostante un documento della NSA mostrasse in passato la possibilità di intercettare alcuni router individuati negli iscritti a Tor per sniffare file e informazioni, il software libero rappresenta ancora il modo migliore per viaggiare su internet senza lasciare traccia e per questo un mezzo fondamentale assunto da WikiLeaks per la ricezione di dati capaci di sovvertire i flebili equilibri socio-politici mondiali.

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