WikiLeaks pubblica i segreti di Sony Pictures

I dati rubati lo scorso anno dagli hacker son stati resi noti dalla piattaforma di Julian Assange

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Un atto che secondo Sony è dannoso a tutti, non solo ai diretti interessati. Così viene considerata la pubblicazione da parte di WikiLeaks dei documenti sottratti alla fine del 2014 dagli hacker all’azienda giapponese e restati finora nel mare magnum della rete. Sì, perché un conto è pubblicare e un altro organizzare, contestualizzare, dare più senso alla mole di informazioni violate. E cosi WikiLeaks ha realizzato un archivio liberamente consultabile chiamato “The Sony Archives” in cui vengono catalogati 30.287 file, 173.132 email e una miriade di informazioni riservate scoprendo gli obiettivi di uno dei più grandi colossi dell’industria culturale mondiale.

Utilità per tutti

Quello che per Sony è un atto criminale, per Julian Assange, fondatore di WikiLeaks rappresenta invece un atto di amore verso la libera conoscenza di fatti e avvenimenti. “L’archivio mostra come funziona una multinazionale influente – ha spiegato – visto che si trova nel centro di un conflitto geopolitico è bene sapere cosa sta accadendo. Il sapere contenuto nei documenti appartiene al pubblico”. In un comunicato diffuso nelle ultime ore, Sony ha invece espresso il suo dispiacere verso un evidente appoggio di WikiLeaks agli hacker criminali che le hanno rubato i dati. “Se appartenesse al dominio pubblico non sarebbe roba di Sony – ha sentenziato la compagnia – e per questo lotteremo per far si che venga difesa la nostra privacy e quella di oltre 6.000 dipendenti”.

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