A cura di Andrea Ragazzi, Amministratore Delegato Avaya Italia
Riusciamo a credere che sono passati solo cinque anni da quando l’iPad ha benedetto le nostre vite? Personalmente, fatico a ricordare come fosse la mia vita prima di averlo. L’idea che prima mi sedessi sul divano e cercassi contenuti su Google o video su Youtube con strumenti diversi dal mio tablet mi sembra, ora, quasi incredibile.
Nel giorno del suo lancio, sono stati venduti 300.000 iPad. Nell’arco di un mese, l’iPad ha raggiunto la cifra record di un milione di pezzi venduti – nella metà del tempo necessario a vendere la stessa cifra della prima generazione di iPhone. Entro l’estate del 2014, ci siamo trovati a possedere, globalmente, 200 milioni di iPad.
La comodità e l’intuitività dell’iPad sono un fatto incontrovertibile. Uno strumento che, una volta, si pensava fosse appannaggio dei tecnocrati, è stato adottato dalle grandi masse.
Ripensando al 2010, sembrava difficile immaginare come qualcosa potesse superare l’iPhone. Completamente soddisfatti con il nostro piccolo portatile che era già riuscito a trasformare le nostre vite, in molti (me compreso), non riuscivamo a capire per quale motivo avremmo dovuto avere bisogno di qualcosa che si collocava spiacevolmente tra un computer portatile e un palmare.
Come per l’iPad prima, molti considerano oggi l’Apple Watch – e i dispositivi wearables, più in generale, come una moda passeggera che non prenderà mai piede.
Se c’è qualcosa che possiamo imparare dalla storia recente, è che l’appetito dei consumatori per le nuove tecnologie non deve mai essere sottostimato, e che Apple sbaglia raramente! Come i suoi fratelli maggiori, anche questo nuovo strumento diventerà una parte indispensabile della famiglia, nonché un componente essenziale delle nostre vite.
Per noi consumatori, l’Apple Watch e la sua pletora di cloni significano l’accesso a una quantità illimitata di informazioni, ai nostri calendari social, a molteplici forme di intrattenimento, tutto a portata di polso: il massimo della comodità funzionale.
Anche le aziende non dovrebbero sottostimare la comodità e la funzionalità dei dispositivi wearables. Cinque anni fa, le aziende più smart hanno identificato rapidamente l’enorme potenziale dell’iPad che, nei suoi primi 90 giorni di permanenza sul mercato, è arrivato a piazzarsi a metà della classifica Fortune 100.
Ora che i consumatori scelgono sempre più la comodità a discapito del prezzo, i dispositivi wearables si configurano come un’eccezionale opportunità di business in grado di fornire una customer experience realmente personalizzata e distintiva.
Le aziende saranno in grado di raccogliere i dati personali in maniera diretta, discreta e immediata, basandosi sui movimenti, la posizione e le abitudini dei clienti, avendo la loro autorizzazione. Le aziende possono utilizzare proattivamente i dati, fornendo un servizio personalizzato che si adatti naturalmente alla vita del cliente. Un servizio tanto accurato favorirà quel tipo di fedeltà e coinvolgimento del cliente difficile da imitare e da spezzare.
Come per l’iPad, ci sono molte applicazioni interessanti per i dispositivi wearables che possiedono il potenziale per raggiungere ogni azienda, e saranno quelle più rapide e smart a trarre per prime un vantaggio economico. In quest’ottica, sarà l’assenza di una strategia per i dispostivi wearables a promuovere un’azienda, ma in senso decisamente negativo. Ci vediamo in fila!