Red Hat è la prima e unica software company open source al mondo capace di superare il miliardo di dollari di fatturato, ed è la forza trainante della piattaforma OpenStack. Per questo, si trova nella posizione migliore per commentare l’ingresso del mondo del software open source nel cuore della rete mobile.
In virtù della sua collaborazione con aziende del calibro di Alcatel-Lucent, Dell, Intel, Nokia oltre a carrier di livello mondiale come Telefónica, mirata al passaggio verso le telco “open”, Red Hat sta operando con forza nel mercato delle comunicazioni per guidare il passaggio verso la NFV, nuovo paradigma chiamato a ridisegnare le infrastrutture degli operatori e il generale business delle telecomunicazioni.
Durante l’ultima edizione del Mobile World Congress a Barcellona abbiamo intervistato Werner Knoblich, VP EMEA di Red Hat.
Qual è lo scenario attuale nel mercato dei prodotti e servizi open source?
Quasi tutte le principali aziende di tecnologia stanno adottando o abbracciando l’open source e oltre il 90% delle Fortune 500 si avvalgono di tecnologia Red Hat. Le imprese non si preoccupano più della sicurezza e dell’affidabilità dell’open source: hanno avuto la dimostrazione che tali soluzioni offrono tutto questo e molto di più. Inizialmente adottato per il suo costo contenuto e per evitare il vendor lock-in, le aziende che utilizzano l’open source hanno potuto constatare che favorisce l’innovazione e offre maggiore flessibilità nel modo di lavorare.
Oggi l’open source non è solo mainstream, ma una reale innovazione in aree quali cloud, mobile, big data e Internet of Things. Nel settore delle telecomunicazioni, l’open source sta diventando cruciale per favorire il progresso, oggi che i communication service provider (CSP) devono soddisfare crescenti richieste da parte degli utenti e, al tempo stesso, mantenere o far salire l’ARPU (Average Revenue Per Unit), e lo stanno facendo scegliendo l’open source e gli standard aperti. Avendo osservato i vantaggi in termini di costi ottenuti nei data center, i CSP stanno pensando alla Network Functions Virtualization (NFV) per ridurre i costi infrastrutturali e incrementare l’agilità. Le piattaforme aperte e scalabili come OpenStack sono necessarie per mantenere la promessa dell’NFV, e Red Hat sta lavorando molto in questo ambito per renderlo possibile.
Qual è la strategia di Red Hat?
L’obiettivo di Red Hat è quello di essere all’avanguardia dell’innovazione tecnologica, sviluppando costantemente le sue soluzioni enterprise-class open source per abilitare le imprese ad affrontare le sfide che si presentano, oggi e in futuro. Red Hat sta svolgendo un ruolo primario nel portare i cloud OpenStack-based a diversi mercati tra cui quello delle telecomunicazioni, per il quale sta collaborando con leader come Alcatel-Lucent sulla soluzione CloudBand NFV, Nokia Networks su un’infrastruttura cloud flessibile e Dell sulle Dell Red Hat Cloud Solutions.
Lei è il responsabile del mercato EMEA, quali sono le peculiarità e quali le difficoltà?
Il mercato EMEA sta seguendo lo stesso trend tecnologico degli Stati Uniti, ma la velocità di adozione e la sua implementazione sono diverse. In EMEA vi sono molti cloud, ma si tratta soprattutto di private cloud, anche se il tasso di sviluppo di quelli pubblici sta crescendo. Molti governi stanno cercando di realizzare la loro ‘nuvola nazionale’ per via di motivazioni legate a sicurezza e privacy. Inoltre, molte normative nei diversi settori e paesi stanno rallentando l’adozione di cloud pubblici. D’altra parte, spesso le tecnologie open source rappresentano la scelta migliore per gli enti governativi proprio perché favoriscono l’innovazione. Infatti, molti governi hanno deciso di basare i loro cloud locali su OpenStack, Linux e altre tecnologie open source.
In particolare in Italia com’è la situazione? Le imprese sono mature per l’adozione dei vostri servizi?
Le esigenze di interoperabilità, facilità d’uso e accesso ai dati sono le stesse nel mercato finanziario e nell’industria, e rappresentano caratteristiche chiave della nostra infrastruttura aperta. Molte organizzazioni, sotto la pressione dell’over-information generata dai Big Data, hanno deciso di migrare il loro modello di gestione IT a un paradigma più flessibile e agile, in grado di rispondere in tempo reale ai continui cambiamenti organizzativi del mercato. L’elemento più rilevante per i clienti italiani oggi è la disponibilità di un servizio ad alte prestazioni. E’ il livello di servizio che guida Red Hat nel riprogettare il modo in cui le persone lavorano tramite la gestione strategica dell’infrastruttura IT. Le imprese necessitano di tecnologie che consentono loro di allocare le risorse di elaborazione, networking e storage in maniera più flessibile.
In generale, l’Italia è stata ed è un ottimo mercato per Red Hat. Siamo presenti in tutti i principali settori tra cui il pubblico, i servizi finanziari, banche e assicurazioni, telecomunicazioni, manufacturing e altri. Inoltre siamo presenti non solo con Linux, ma anche con le altre nostre offerte middleware e cloud. Le nostre soluzioni assicurano un rapporto prezzo/prestazioni migliore rispetto a quelle proprietarie e sono di conseguenza particolarmente interessanti in ambienti attenti al costo come l’Italia.