L’FBI ha lanciato l’allarme invitando poliziotti e agenti a tenersi lontano dai social network. Ecco perché
Le proteste a Baltimora lo scorso lunedì hanno riacceso gli animi di molti cittadini americani contro le forze dell’ordine. Oltre a far sentire il loro dissenso in piazza, c’è il serio pericolo che si inneschi anche sul web una sorta di sentimento di odio contro le diverse divise degli organi di controllo USA, finiti nell’occhio del ciclone per i fatti di Ferguson e degli scontri in occasione del funerale di Freddy Gray, ragazzo afroamericano morto in cella proprio a Baltimora.
Il monito dell’FBI
Per questo l’FBI ha invitato tutti i suoi agenti e quelli appartenenti alle altre agenzie a tenersi alla larga dai social network per evitare che anche un solo commento di troppo contribuisca a riaccendere la tensione lungo il paese. In un comunicato ufficiale del 21 aprile si spiega come sia preferibile “impostare tutte le impostazioni di privacy” sugli account social e rimuovere le foto che riprendono gli iscritti in uniforme dove sono visibili i nomi personali e quelli dei colleghi. Secondo l’FBI queste informazioni potrebbero essere utilizzate da parte degli hacktivisti (non vengono citati ma è chiaro che il riferimento sia anche agli Anonymous) per fare danni sulle piattaforme più conosciute come Facebook e Twitter, magari violando i profili e postando messaggi sconvenienti. Già dopo le vicende di Ferguson gli Anonymous erano stati accusati di aver incitato i navigatori ad attaccare la polizia del Missouri, parte del dipartimento che doveva controllare la situazione nella cittadina americana.
Pericolo Anon
“Le recenti attività che abbiamo analizzato indicano come sia le forze di polizia che gli agenti possano diventare un bersaglio primario di azioni cyber. Le informazioni più appetibili sono quelle personali che contengono nomi e cognomi e dati pubblici come il luogo di lavoro o i la città in cui viene svolto il servizio”. Ma più del lato tecnico l’FBI pare essere interessata a calmare eventuali azioni di ripicca nei confronti degli attacchi perpetrati dai cittadini sul web. Un rischio che in questo momento non possono davvero correre.