Un connubio irrinunciabile per una visione di futuro che fa coincidere gli obiettivi dello sviluppo che fanno crescere il PIL con quelli di progresso che migliorano la qualità della vita delle persone
Crescita industriale, eccellenza operativa, ricambio degli asset e nuova politica dei dividendi sono le direttrici del nuovo piano industriale di Enel presentato da pochi giorni da Francesco Starace, AD e direttore generale. Frutto di un nuovo modo di intendere il ruolo e lo sviluppo dell’azienda, il piano seguirà l’evoluzione costante del contesto globale per trarre valore dai punti di forza del Gruppo che emergono già dai risultati ottenuti nel corso dell’ultimo anno. Gli obiettivi del 2014 sono stati raggiunti sia sul lato dell’operatività sia finanziario nonostante il contesto macroeconomico e la mancanza di crescita dei mercati maturi. Grazie alla riorganizzazione strutturale del Gruppo, Enel ha rispettato i target comunicati al mercato e agli investitori, crescendo nelle rinnovabili e nei Paesi emergenti, aumentando il numero di clienti e proseguendo la strada dello sviluppo tecnologico e digitale delle reti di distribuzione.
«Vediamo l’Italia nei prossimi cinque anni come un colossale laboratorio d’innovazione tecnologica» – ha più volte rimarcato Starace. Fare dell’Italia un laboratorio d’innovazione tecnologica per Enel significa dare continuità e sviluppo a un processo già in corso che interessa la rete di distribuzione come le rinnovabili, le smart city come le nuove tecnologie applicate alle diverse fonti di energia e al miglioramento delle performance operative degli impianti. Per questo abbiamo intervistato Ernesto Ciorra, direttore della funzione Innovazione e Sostenibilità del Gruppo Enel, ambiti sui quali l’azienda conferma e rinnova il suo impegno perché asset fondamentali per il business, la soddisfazione dei clienti e un ambiente di lavoro più stimolante.
Data Manager: Qual è il contesto aziendale di ENEL dopo il cambiamento ai vertici dell’azienda?
Ernesto Ciorra: L’Enel recentemente ha cambiato i suoi vertici societari. Ma il progressivo passaggio da azienda monopolista verso un mercato libero e verso un’innovazione non si è verificato negli ultimi mesi, ma è in atto da almeno quindici anni con grandi risultati che sono misurabili e tangibili. Oggi, Enel è un’azienda multinazionale con attività in trentadue paesi. è un’azienda in utile. è un’azienda innovativa. E non lo diciamo noi. Il governo americano attraverso la sua Agenzia per l’Energia ha deciso di investire quasi un milione di dollari per capire come noi abbiamo realizzato il primo impianto al mondo che integra il solare, la geotermia e il fotovoltaico: una missione che secondo il MIT era impossibile da farsi e che Enel invece è riuscita a realizzare. Tutto ciò è stato fatto prima del cambio societario. E oggi, sotto la guida di Francesco Starace che crede molto nell’innovazione, nel mercato e nel cliente, Enel ha una grossa opportunità per riaffermare e migliorare il processo di cambiamento.
Lei è responsabile della nuova funzione Innovation & Sustainability, quali sono gli obiettivi che dovrà raggiungere?
Per innovare è necessario abbracciare ciò che è sviluppato al di fuori del perimetro aziendale e stringere alleanze strategiche per creare un network di sinergie utili e punti di forza distintivi. Enel ha numerose risorse e competenze da mettere a fattor comune e integrare con quelle di altri partner, con un’ampia rete di persone, pronte a recepire stimoli esterni con presidi d’innovazione strutturati in più paesi e aree aziendali. L’innovazione non è altro che la creazione di un mondo migliore più sostenibile per le future generazioni sul piano economico, sociale e ambientale.
Che cosa significa fare innovazione sulla rete di distribuzione?
L’innovazione della rete di distribuzione italiana è la risposta che Enel ha messo in campo rispondendo con anticipo al nuovo scenario energetico nazionale nel quale la domanda elettrica non riprende mentre la generazione distribuita cresce, come dimostra il calo della potenza richiesta alla rete di trasmissione generato dai megawatt (MW) prodotti dalle rinnovabili. Come ha detto Starace, l’obiettivo presente e futuro di Enel è rendere la rete sempre più quello che già è: una delle migliori al mondo. La digitalizzazione di tutto il settore della rete di distribuzione – dal 2001 al 2004 – ha permesso all’Italia l’inserimento di 20 MW di solare senza particolari criticità tecniche. Ci sono varie parti dell’Italia in cui la rete è già intelligente e il percorso avanzato di evoluzione in ottica smart permette ora all’Italia di sviluppare idee e concetti di business che verranno importati poi nel resto del mondo.
E sullo sviluppo dei sistemi storage?
Abbiamo avviato sette progetti pilota in Italia e uno, con tecnologia italiana, in Cile. Inoltre, Enel sta sperimentando in reali condizioni operative l’integrazione dei sistemi di accumulo con impianti rinnovabili (due parchi eolici, uno solare) e con la rete di distribuzione, verificando costi, benefici e affidabilità tecnica dei sistemi di storage già in esercizio.
Qual è l’impegno di Enel sulle rinnovabili?
L’importanza delle rinnovabili è un filo rosso per il Gruppo nel quinquennio in corso. Lo documentano gli impianti entrati in esercizio di recente, dal Sud Africa al Messico, e lo rivela il piano di investimenti al 2018 che prevede di destinare il 25% proprio allo sviluppo delle rinnovabili secondo una visione di crescita selettiva per tecnologia, area geografica e qualità delle risorse. In Italia, questo sviluppo si traduce in circa 1.200 milioni d’investimenti, in oltre 220 MW di capacità addizionale e soprattutto nell’aumento delle performance di tutte le tecnologie disponibili, lo sviluppo di nuove (come ad esempio la R115, macchina per lo sfruttamento del moto ondoso in procinto di essere allacciata alla rete dell’Isola d’Elba) e il miglioramento dell’efficienza operativa degli impianti.
Come si declina la formula “più efficienza meno emissioni”?
Il parco di generazione convenzionale di Enel in Italia rientra a pieno nella strategia d’innovazione del Gruppo che coinvolgerà ventitré impianti termici (alcuni non attivi da oltre cinque anni) non più competitivi e funzionali al nuovo scenario energetico e nel miglioramento delle performance operative delle centrali in esercizio. L’orizzonte è sintetizzabile nel binomio “più efficienza meno emissioni” che Starace ha declinato riferendosi, ad esempio, agli impianti alimentati a carbone per i quali sono già in corso interventi innovativi di riduzione dell’impatto ambientale o di completa riconversione. Come per esempio i processi per l’abbattimento delle polveri, i carbonili dell’impianto di Torrevaldaliga Nord nel comune di Civitavecchia e in costruzione alla centrale Federico II di Brindisi, i sistemi per la riduzione delle emissioni sono esempi di un impegno intrapreso da tempo da Enel.
Per far coincidere gli obiettivi di sviluppo con il progresso, non si può più separare l’innovazione dalla sostenibilità?
Un’azienda non può essere sostenibile senza innovare. Tenere insieme innovazione e sostenibilità è la scelta che arriva direttamente dal nostro AD, che ha voluto creare una funzione a suo diretto riporto che si occupasse di queste due tematiche. In azienda, ci sono circa cinquecento persone che lavorano in quest’area, quindi non si tratta di un’operazione di facciata o di marketing con l’obiettivo di strizzare l’occhio a chi è attento ai temi di Corporate Social Responsibility (CSR). Crediamo fermamente che senza innovare non si può essere sostenibili e senza sostenibilità l’azienda non ha un futuro. Stiamo lavorando per creare un ambiente open che consenta a chiunque – una persona con un’idea, uno startupper, un’azienda o un ente della PA – di entrare facilmente in contatto con noi per avere un feedback veloce sull’idea e di avere la possibilità di entrare concretamente nel processo d’innovazione della nostra azienda e avere degli interlocutori a tutti i livelli sia nelle countries sia nelle business lines. Vogliamo stare al loro fianco per far sì che l’innovazione porti un vantaggio concreto e sostenibile a Enel e ai territori in cui operiamo.
Ernesto Ciorra Story
Nominato direttore della funzione Innovazione e Sostenibilità del Gruppo Enel nel settembre del 2014, inizia il proprio percorso professionale nella società di consulenza Busacca & Associati, supportando le aziende leader nelle telecomunicazioni italiane ed estere in numerosi progetti innovativi. Nel 2003, fonda e dirige Ars et Inventio, società di consulenza specializzata sui temi dell’innovazione e della creatività. Ha insegnato Innovation Management in università e business school italiane e spagnole. È stato coordinatore scientifico del master in Innovation Management della Business School del Sole24Ore, membro dell’advisory board del master in Innovazione Strategica dell’Università Ca’ Foscari Venezia e direttore del programma avanzato di Gestione dell’Innovazione dell’Instituto de Empresa (IE) di Madrid. È autore di tre raccolte di liriche e di un testo rappresentato in diversi teatri italiani.