Barilla, la pasta in 3D sarà realtà

Barilla, la pasta in 3D sarà una realtà

Già un anno fa un progetto italo-olandese testava nei ristoranti stampanti tridimensionali per produrre la pasta in 3D: ora la pasta del futuro è in fase di messa a punto da Barilla

“L’idea – spiega la vice presidente del settore ricerca e sviluppo, Michela Petronio – è nata in un meeting con dei ricercatori olandesi del Tno, tre anni fa. Loro volevano esportare la tecnologia della stampa 3D al settore alimentare e la pasta è sembrata il prodotto ideale: è liquida, semplice, fatta solo di acqua e semola”.

La pasta, verso cui gli italiani sembrano nutrire un amore indissolubile, va verso una nuova concezione. A Parma la scorsa settimana è giunto l’ultimo prototipo, che richiederà ancora anni di sperimentazione, ma che sta dando risultati promettenti.

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Stampare un piatto di pasta in 2 minuti

“La prima volta ci abbiamo messo 20 minuti per stampare un singolo pezzo di pasta – spiega la Petronio – dopo due anni ci mettevamo due minuti a farne quattro, adesso siamo vicini a stampare un piatto di pasta in due minuti”.

Il funzionamento è semplice: si carica l’impasto nelle cartucce della macchina e poi è solo questione di pochi minuti: il tecnico disegna una forma sul computer, trasmette le informazioni alla stampante, che le stampa già pronte da cuocere. Le forme possono essere le più varie: si va dai cubi alle lune, ma anche tronchi, rose e qualsiasi altra fantasia possa venire in mente.
L’invenzione delle nuove forme è stata affidata mediante un concorso di design a una startup, la Thingarage di Roma. Tre i formati scelti: le rose, i vortici e le lune.

“La differenza rispetto ai metodi tradizionali è che nella stampa 3D gli estrusori dai quali esce la pasta si possono muovere in tutte le direzioni “, spiega la Petronio.

Pasta su misura per tutti

Al di là dell’uso domestico, la pasta in 3D sarà destinata anche ai ristoranti, dove si potranno ordinare piatti su misura, oppure negozi di pasta fresca dove ritirare l’ordine fatto online.

“E poi immaginate di indossare il vostro braccialetto elettronico che vi dirà quante calorie vi servono e quante ne avete consumate – prosegue la Petronio – e che questo si connetta con la stampante per produrre il piatto di pasta che fa per voi: un giorno con più fibre, un giorno con i grani antichi, un giorno con le verdure. Non è solo design, è anche un’idea diversa di alimentazione e di gastronomia”.

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