Adobe lancia Lightroom 6 con riconoscimento facciale

L’azienda ha pubblicato l’aggiornamento alla suite di creatività per Windows e Mac OS X assieme alle app per iOS e Android

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Nella giornata di ieri Adobe ha realizzato Lightroom 6 per Windows e Mac OS X, il software di gestione ed editing fotografico per computer. L’update si inserisce all’interno del Creative Cloud Photography Plan con una maggiore concentrazione sull’integrazione tra piattaforme fisse e mobili grazie all’esordio dell’app per tablet Android e alle novità per quella su iOS. “Secondo noi il futuro della fotografia è un flusso multipiattaforma – ha spiegato Sharad Mangalick, product manager di Adobe – quello che oggi gli utenti vogliono non sono solo le loro foto disponibili dovunque ma anche un metodo per modificarle in mobilità in maniera semplice e completa. Pensiamo che sia la suite Creative Cloud il modo migliore per farlo”.

Rivalità crescente

Considerato quasi sempre come prodotto parallelo di Adobe, oggi Lightroom assume un’importanza maggiore anche a causa della concorrenza di Apple con Aperture che ha aggiornato le sue funzionalità introducendo una serie di opzioni di editing avanzate in grado di competere con le soluzioni più famose, tra cui AfterShot Pro di Corel. Tra le novità introdotte in Lightroom 6 c’è la possibilità di attivare il riconoscimento facciale e la gestione di immagini in HDR, così come nuovi filtri e una rivisitazione del tool di presentazione. Grande attenzione è stata posta alle performance così da permettere ad una grande fetta di utenti di utilizzare il programma pur senza computer all’ultimo grido. Ovviamente il meglio si ottiene con una configurazione adatta e display a 4K che mostreranno i notevoli vantaggi di lavorare in un ambiente digitale altamente professionale e gratificante.

Leggi anche:  Siemens presenta la nuova generazione del proprio software per la progettazione dei sistemi elettronici, potenziato mediante l’uso dell'AI