Verso l’ufficio del futuro

Una ricerca commissionata da Ricoh Europe a Coleman ha chiesto a manager di tutta Europa di delineare l’evoluzione dell’ufficio nel prossimo ventennio. All’orizzonte droni, realtà aumentata e assistenti virtuali. Le imprese italiane si mostrano lungimiranti e interessate alle nuove modalità operative rese possibili dalla tecnologia

Il luogo di lavoro, così come lo conosciamo, si sta trasformando molto rapidamente. Come cambia di conseguenza il modo di lavorare? Un’indagine commissionata da Ricoh a Coleman Parkes Research spiega come cambieranno nei prossimi 20 anni gli spazi e i modelli di lavoro.

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Alla base c’è la consapevolezza che l’evoluzione tecnologica sia una necessità di business inevitabile. Tra i professionisti intervistati l’idea prevalente è che gli uffici di domani saranno sempre più interattivi, collaborativi e semplificati grazie a tecnologie e processi che renderanno possibili nuovi modi di lavorare e di interagire.

Secondo i 2.200 manager coinvolti nella ricerca a popolare gli uffici entro i prossimi 20 anni saranno droni, comunicazioni Bluetooth cervello-cervello e trasmettitori sensoriali (piccoli dispositivi adattati all’orecchio che consentono di trasmettere dati audio e video direttamente al cervello sotto forma di segnali elettronici).

Oltre la metà dei rispondenti si aspetta che nel corso del prossimo decennio negli uffici saranno disponibili le seguenti innovazioni:

  • Strumenti interattivi touch (69%)
  • Sistemi di riconoscimento vocale utilizzate per svolgere le proprie attività (60%)
  • Occhiali per la realtà aumentata (56%)

I manager e i dirigenti del Settore Finanziario, del Settore dell’Istruzione e della Pubblica Amministrazione sono particolarmente ottimisti e confidano nell’introduzione di queste e altre tecnologie in tempi ancora più rapidi.

Ai partecipanti all’indagine è stato poi chiesto di identificare i principali benefici di un posto di lavoro tecnologicamente evoluto. Il campione attribuisce uguale importanza ai seguenti aspetti: ottimizzazione dei processi di business, migliore accesso alle informazioni e possibilità di eseguire il proprio lavoro più rapidamente.

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La ricerca mostra inoltre che le imprese prima di cogliere le opportunità delle innovazioni all’orizzonte dovrebbero cercare di trarre vantaggio dalle tecnologie già disponibili. Piattaforme per la collaborazione interna (primo posto), soluzioni web-based per organizzare meeting (secondo posto) e follow-me printing (terzo posto) sono sistemi che già esistono e che i dipendenti vorrebbero avere a disposizione per migliorare il proprio lavoro.

E in Italia?

In Italia il livello di fiducia e di interesse rispetto ad alcune delle innovazioni tecnologiche risulta superiore a quello di molti altri Paesi. I dirigenti e i manager intervistati nell’indagine si aspettano per esempio che nel prossimo decennio gli uffici saranno equipaggiati con strumenti interattivi touch: ne è convinto il 73% degli interpellati italiani, mentre solo il 6% ritiene che non verranno mai implementati su larga scala. Si tratta di una delle percentuali più basse di tutta Europa, dove al contrario spiccano il 14% di pessimisti del campione svizzero e il 12% di Germania e Olanda. Le aziende italiane si dimostrano più lungimiranti anche rispetto ai trasmettitori sensoriali: la percentuale delle imprese italiane convinte che tali dispositivi non saranno mai disponibili si attesta al 15%, mentre in altri Paesi essa sale al 27% (Paesi Nordici e Regno Unito) e al 28% (Germania). Dai risultati si comprende che le aziende considerano utile un’innovazione tecnologica se riescono ad immaginarne l’effettivo utilizzo sul posto di lavoro entro i prossimi cinque/dieci anni. Non bisogna comunque dimenticare che le innovazioni implicano un cambiamento culturale e il superamento di alcuni ostacoli quali i costi (57% del campione), la sicurezza (49%) e le normative in vigore (37%). Le aziende che riusciranno ad indirizzare questi aspetti e a trarre vantaggio dall’innovazione miglioreranno il proprio business nei prossimi 10 anni e oltre.

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