Negli ultimi mesi in Italia c’è stato un gran parlare d’iniziative di crowdfunding quasi come fosse la panacea per tutti i mali, molti progetti con obiettivi disparati sono stati realizzati in tutta la nazione.
Lo strumento è potente e dà spesso più di una speranza a chi insegue i propri sogni siano essi di natura sociale o di natura imprenditoriale, che possano finalmente avverarsi.
Abbiamo intervistato Marcella Logli, Direttore Corporate Social Responsibility del Gruppo Telecom Italia e Direttore Generale di Fondazione Telecom Italia, che ha lanciato la propria piattaforma di crowdfunding WeDo e che tra pochi giorni renderà noti i primi progetti selezionati.
Quando nasce l’idea di WeDo e perché?
L’idea dell’utilizzo del crowdfunding a sostegno di cause sociali è nata lo scorso anno nell’ambito delle iniziative della funzione Corporate Social Responsibility di Telecom Italia di cui sono responsabile. L’iniziativa fa parte di una serie di progettualità che l’Azienda struttura, da qualche anno, in relazione ai bisogni sociali della comunità in cui opera. Siamo convinti che un’azienda socialmente responsabile come la nostra, presente nei principali indici di sostenibilità, sia capace di creare valore economico attraverso la creazione di valore sociale, condividendolo con i propri stakeholder. Per Telecom Italia questo significa principalmente favorire l’utilizzo della tecnologia digitale in tutti i campi in cui questa porti innovazione sociale.
WeDo risponde a questa necessità, mettendo a disposizione di cittadini ed enti del terzo settore o del no-profit, uno strumento digitale innovativo di raccolta fondi, con alcuni vantaggi tangibili rispetto alle altre piattaforme di crowdfunding già presenti sul mercato, coadiuvando progetti, nei campi del sociale, della cultura e dell’ambiente. Per questo motivo non sono previste commissioni sull’importo donato, e vengono messe a disposizione dei partecipanti le condizioni aziendali previste per Telecom Italia, che abbattono i costi per le transazioni sui sistemi di pagamento.
Quali sono le modalità di partecipazione?
Partecipare è molto semplice. Basta registrarsi al sito e proporre il proprio progetto sul portale, seguendo le indicazioni ed i consigli per una corretta presentazione. Il Team WeDo, composto da esperti di Telecom Italia ed esperti di piattaforme di crowdfunding, selezionerà progetti per ciascuna delle aree proposte (Cultura Digitale, Ambiente, Innovazione Sociale). 9 di questi progetti verranno pubblicati online per almeno tre mesi, periodo massimo nel quale il progetto avrà la possibilità di reperire i finanziamenti offerti dai donatori interessati.
I progetti dovranno essere attinenti alle tre aree citate, ambiti in cui Telecom Italia concentra il suo impegno per condividere il valore che produce. Questo ciclo di valutazione si ripeterà tre volte l’anno, in modo da mettere a disposizione più volte di chi voglia proporre progetti di valore la possibilità di partecipare all’iniziativa.
Telecom investirà anche direttamente nei progetti oltre alla diffusione delle iniziative?
Telecom Italia parteciperà al finanziamento dei progetti stanziando il 25% dell’importo richiesto dal proponente, fino ad un massimo di 10.000 euro per progetto.
Oltre a questo aspetto economico, Telecom Italia garantisce un forte supporto di comunicazione e visibilità alle iniziative che saranno selezionate, attraverso le numerose community di riferimento ed iniziative speciali che man mano verranno messe in campo.
Dal suo punto di vista particolare, qual è la situazione attuale e l’attenzione in Italia verso i temi del sociale?
Il Governo attuale si sta molto impegnando nel Paese al fine di migliorare la situazione, ma, come si sa, nei periodi di crisi, il bisogno sociale aumenta e l’attenzione alle problematiche sociali deve essere più alta. Telecom Italia, come azienda socialmente responsabile, si rende conto di queste necessità e, attraverso numerose partnership, che spesso coinvolgono strutture pubbliche e governative, offre il proprio contributo come partner tecnologico per favorire il benessere del Paese.
La tecnologia digitale è il vero driver del cambiamento per una società moderna, al passo con i tempi, rispettosa dei processi di democratizzazione e di attenzione alle soggettività, perché è una tecnologia facile ed a basso costo. Quindi per tutti e di tutti.
Sappiamo bene che il nostro Paese può fare di più per sviluppare migliore economia e progresso sociale, noi in Telecom Italia ci adoperiamo per far accadere le cose, rendendo disponibile la nostra tecnologia e la nostra storica expertise di telecomunicazioni. L’iniziativa WeDo si colloca, tra le altre numerose iniziative di questo genere, come un contributo fattivo e reale che il nostro Gruppo vuole dare al Paese. I dati confermano da tempo e in misura crescente che il crowdfunding non è più un fenomeno di nicchia e, negli ultimi anni, ha triplicato il proprio peso economico: dal miliardo e mezzo di dollari del 2011 si è passati ai 2,7 miliardi del 2012 e ai 5,1 miliardi del 2013; di cui il 60 per cento in Nord America e il 36 per cento in Europa. Nel nostro Paese a fine 2013 sono stati raccolti solo 23 milioni di euro. Ciò nonostante c’è da sottolineare la scarsa conoscenza verso questo settore innovativo. e ci sembra importante stimolarne la crescita per colmare il gap che ci separa dagli Stati Uniti e dagli altri maggiori Paesi Europei.
Quali sono le aree che necessitano di maggiori investimenti?
A nostro parere quelle che abbiamo voluto evidenziare nella nostra Funzione CSR di cui anche WeDo fa parte. Vale a dire la Cultura, l’Educazione, l’Innovazione e l’Ambiente. Non può esistere una crescita reale dell’economia se non si pone una profonda attenzione ai processi culturali e ambientali che rendono possibile il benessere della comunità tutta.
Ad ottobre 2013, nel registro speciale della Camera di Commercio, risultavano iscritte circa 1200 start-up innovative, segno evidente di una notevole potenzialità, sulla quale dobbiamo concentrare i nostri sforzi, per migliorare la nostra qualità della vita e la nostra economia.
Non a caso noi in Telecom Italia proponiamo progetti, come WeDo, che vanno nella direzione di abilitare delle buone idee, renderle possibili e concrete. Crediamo molto nell’educazione dei giovani, capaci di immaginare un futuro migliore, sappiamo che il posizionamento del nostro Paese sul tema della formazione può essere migliorato. Come pubblica di recente l’ultimo Rapporto BES dell’Istat , nel 2013, il 58,2% dei 25-64enni possiede almeno il diploma superiore, contro un valore medio europeo del 74,9%; la quota di individui tra i 30 e i 34 anni che hanno conseguito un titolo universitario è appena del 22,4%, mentre la media europea è del 40%.
Anche i ragazzi che non studiano e non lavorano (Neet) sono in crescita, soprattutto nel Sud, dove in molte regioni oltre un terzo dei giovani si trova in questa situazione, e permangono significative differenze dal punto di vista territoriale e di genere; il Mezzogiorno e i giovani di estrazione sociale più bassa sono i più penalizzati.
Per questi motivi riteniamo necessario attivare programmi adeguati mirati alla riduzione delle disuguaglianze e allo sviluppo culturale del nostro paese, attraverso iniziative concrete che potenzino le infrastrutture e avvicinino gli studenti ad un uso consapevole delle nuove tecnologie.
Ad esempio cito un progetto che Telecom ha da poco presentato, EDUCATI, volto a migliorare l’educazione digitale nelle Scuole.
Le aziende italiane spesso sono lontane dai temi del CSR cosa manca e cosa si può fare per cambiare le cose?
Spesso manca la coerenza tra quello che si dichiara e quelle che sono le azioni concrete. Io credo che la Responsabilità Sociale di un’impresa debba passare attraverso il concetto di coerenza. Predicare bene e agire bene. Noi in Telecom Italia vogliamo credere in questa sfida. Vogliamo essere coerenti. Ecco perché ci siamo dati un modello CSR di condivisione di valore. Produciamo meglio e condividiamo il valore prodotto.
Per questo il nostro modello di Corporate Shared Value ci permette di lavorare portando avanti due filoni di attività interconnessi fra loro. Primo al nostro interno, lavorare con responsabilità sociale producendo servizi con l’attenzione a non rovinare il patrimonio ambientale della società, perché di tutti, quindi anche nostro. Secondo verso l’esterno, sviluppare progetti dedicati, come WeDo, per condividere quanto sappiamo fare anche con l’obiettivo di informare il nostro pubblico, i nostri clienti, i nostri fornitori, insomma l’intera comunità, che l’azienda si comporta e agisce in maniera responsabile per tutti. Faccio un esempio. Telecom Italia, che è il secondo consumatore di energia elettrica del Paese, utilizza energia solo da fonti rinnovabili. Questo è un atto di responsabilità sociale nei confronti dell’Ambiente dove tutti viviamo, ed è compito della struttura di CSR fare in modo che tutti lo sappiano e lo apprezzino. Perché per noi il futuro è di tutti.
Marcella Logli nasce Milano nel 1964. Dopo la laurea in Scienze dell’Informazione presso l’Università Statale degli Studi di Milano, lavora in Apple Computer S.p.A ricoprendo negli anni diversi incarichi: consulente per il Multimedia Team di Cupertino, Marketing Manager New Media, Marketing Manager Consumer. Dal 1995 al 1996 è Direttore Commerciale della start up Italia Online S.p.A., presso Olivetti Telemedia S.p.A. Nel 1996 inizia a lavorare nel Gruppo Telecom Italia come Direttore Marketing di Tin.it e da lì ha ricoperto diversi ruoli di responsabilità nel Marketing e nella Comunicazione prima dell’attuale incarico. E’ anche consigliere nazionale di WWF Italia.