Intel, l’innovazione al ritmo del business

I reparti IT devono diventare più customer-centric. «Se non sapremo soddisfare i requisiti di business come organizzazione IT interna, queste persone compreranno la tecnologia altrove»

Kimberly Stevenson, detta “Kim”, occupa uno dei più grandi posti di lavoro nel campo dell’informatica. Come CIO di Intel, guida un team eterogeneo di tecnici all’interno di una società che è storicamente nota per essere un modello di innovazione tecnologica. Kim Stevenson ha lavorato duro per rendere l’organizzazione più collaborativa e sociale, la sua unica grande sfida come CIO di Intel era “muoversi al ritmo del business” e aiutare a facilitare una cultura collaborativa più aperta che portasse a risultati migliori in termini di sviluppo del mercato.

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Data Manager: Nel ruolo di CIO di Intel, come descriverebbe il suo lavoro?

Kim Stevenson: Ho l’onore di guidare un team globale di grande talento costituito da professionisti IT che vengono a lavorare ogni giorno per aumentare il successo di Intel attraverso l’uso della tecnologia.

Come CIO globale del più grande produttore al mondo di chip, gestisco un team di seimila professionisti IT.

La mia squadra e io condividiamo la responsabilità di operare al più alto livello di eccellenza proteggendo i nostri beni e la nostra innovazione; di fornire soluzioni IT in grado di creare valore per facilitare la crescita del business di Intel, consentendo il massimo livello di produttività dei dipendenti e l’efficienza operativa; di guidare iniziative di trasformazione in tutta l’azienda; di costruire un team IT di grande talento.

Quali sono i principali progetti che avete realizzato?

Ci sono quattro megatrend che sono il fondamento per l’innovazione: social computing, mobile, analytics e cloud computing (SMAC). Stiamo lavorando su queste tendenze in modo da utilizzarle al meglio per produrre risultati di business misurabili per Intel. Ad esempio, stiamo usando Hadoop per l’archiviazione dei dati e strumenti di analisi avanzate per aiutarci a produrre in modo più efficiente e a vendere in modo più efficace. Potete leggere di più sul lavoro che stiamo facendo in IT@Intel.

Uno dei nostri grandi imperativi strategici è quello di accelerare lo sviluppo di sistemi su chip, che noi definiamo system on chip (SoC). Questi sono i chip altamente integrati che consentono a telefoni e tablet di essere di dimensioni più piccole, di avere una maggiore durata della batteria e una capacità maggiore. Rappresentano un’evoluzione dei microprocessori tradizionali PC-centric di Intel. Riconoscendo l’importanza e il ruolo fondamentale che l’IT potrebbe giocare, abbiamo concentrato tutti i nostri sforzi per essere più profondamente coinvolti a supporto dei SoC di prossima generazione.

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Più in generale sul lato strategia di business, ho cercato di portare il cliente, o meglio le nostre unità di business, più al centro della nostra attenzione per consentire un dialogo più strategico.

La maggior parte della strategia tecnica (nuvola, consumerizzazione dell’IT, sicurezza e business intelligence) è stata una continuazione della nostra strategia esistente. Ho fatto parte del gruppo dirigente che ha stabilito queste strategie, quindi sono molto impegnata a seguire l’implementazione.

Sul fronte manageriale, ho sfidato l’IT a correre rischi maggiori andando oltre “ciò che si sa” e “ciò che è possibile”. La struttura IT era in una zona di comfort: prendevamo piccoli rischi, risolvendo solo i problemi che conoscevamo come affrontare. Questo approccio ha prodotto solo piccoli miglioramenti. Se abbiamo intenzione di soddisfare le esigenze del business, abbiamo bisogno di essere operativi a un livello di rischio più elevato. Per questo motivo, ho spronato le mie risorse a rischiare di più, alzando l’asticella.

Qual è lo stato dell’arte del ruolo dell’innovazione IT negli Stati Uniti?

La tecnologia sta trasformando i modelli di business, creando una nuova narrazione economica in tutti i settori. Pertanto, il CIO deve essere un consulente strategico per il business, determinando come usare la tecnologia per creare e sfruttare un vantaggio competitivo per l’azienda. Faccio un esempio. Se si va da una business unit, dicendo che abbiamo degli scienziati dei dati che possono risolvere un problema, la risposta che ci viene data è che «sono troppo occupati». Che cosa succederebbe se dicessimo che possiamo creare un ritorno di dieci milioni di dollari sugli investimenti in sei mesi?

Quali sono i settori più caldi per l’utilizzo delle tecnologie?

Oggi, ogni business è un “business technology driven”. L’utilizzo strategico delle principali tendenze tecnologiche disturberà gli altri players del settore. Il vero valore dei social, del mobile, degli analytics e del cloud è il potere che creano quando sono usati insieme.

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Qual è il ruolo di un CIO negli Stati Uniti: più business oriented o più tecnico?

In analogia al ruolo che l’organizzazione IT gioca, il CIO deve essere un leader strategico per il business. Deve capire a fondo il business e dove è diretto, ma allo stesso tempo essere un tecnico specializzato in modo da poter applicare la tecnologia per ottenere un vantaggio competitivo.

I reparti IT devono diventare più customer-centric, perché se non sapremo soddisfare i requisiti di business come organizzazione IT interna, queste persone compreranno la tecnologia altrove. Ho osservato che le unità di business, spesso coinvolgono la struttura IT troppo tardi per essere utile. Questo la dice lunga sul valore percepito dell’innovazione nel business.

Quali “next big things” ci sono all’orizzonte?

La nuova ondata di tecnologia è molto diversa da quella dei progressi nel campo dell’informatica e dei dispositivi che abbiamo visto negli ultimi due decenni. Il nostro CEO, Brian Krzanich, ha parlato di alcune di queste tendenze al Consumer Electronics Show di gennaio. In primo luogo, la tecnologia indossabile è la nuova fusione tra l’innovazione mobile e stili di vita, che permetterà alle aziende di moda di creare esperienze sorprendenti. In secondo luogo, ci stiamo muovendo verso un mondo “untethered 3D”, in cui cavi di alimentazione e password saranno eliminati e sostituiti dalla voce e dai gesti per controllare l’uso del computer e dei devices. Terzo, ci sarà “intelligenza ovunque”. La capacità di avere intorno a noi oggetti intelligenti e collegati sta contribuendo a ridisegnare molti aspetti della vita quotidiana delle persone. La combinazione di queste tecnologie emergenti, con la nascita di una generazione nata in un mondo digitale e connesso, scatenerà l’innovazione senza precedenti nel prossimo futuro.

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Software o hardware? Qual è il futuro dell’IT?

Il futuro non è il software né l’hardware. L’innovazione è nelle persone che sapranno innovare applicando sia avanzamenti hardware sia software per produrre un impatto positivo sul business. La base di utenti del futuro sarà costituita dai nativi digitali, che non avranno alcuna cognizione della vita prima di Internet. È un’incredibile opportunità per sfruttare la tecnologia al fine di ottenere un vantaggio competitivo nelle organizzazioni.


 

“Kim” Stevenson Story

Kimberly Stevenson è corporate vice president e chief information officer (CIO) di Intel Corporation. In precedenza, ha ricoperto la carica di vicepresidente e direttore generale di Global IT Operations e servizi di Intel, dove ha guidato l’infrastruttura a livello mondiale di Intel, inclusi data center, reti e telecomunicazioni, supporto di applicazioni enterprise, client computing e un servizio di assistenza attivo 24 ore al giorno.

Prima di entrare in Intel, ha trascorso sette anni presso l’ex EDS, ora Servizi aziendali HP, ricoprendo molti ruoli diversi, tra cui quello di vicepresidente del Worldwide Communications, Media and Entertainment (CM & E) Industry Practice, e quello di vicepresidente della gestione Enterprise Service, dove ha supervisionato lo sviluppo globale e la fornitura di servizi alle imprese. Prima di entrare in EDS, ha trascorso diciotto anni in IBM dove – tra gli altri – ha ricoperto il ruolo di vicepresidente del Marketing e Operations della divisione eServer iSeries. Nel 2014, ha vinto numerosi premi, tra cui quello come miglior CIO della Silicon Valley secondo il Business Journal. Per quattro anni di fila, ha vinto il CIO 100 Award di CIO.com.

Ha conseguito un diploma di laurea presso la Northeastern University e ha conseguito un master in Business Administration presso la Cornell University. Fa parte anche del consiglio di amministrazione di Riverbed Technology e Cloudera.