Nella città di Falun, in Svezia, è in fase di costruzione il primo Data Center “climate positive” al mondo.
EcoDataCenter sarà anche uno dei 13 più sicuri al mondo, in grado di soddisfare i più elevati requisiti di sicurezza con prestazioni di elevatissima qualità. Promotore del progetto EcoDataCenter è la società energetica Falu Energi & Vatten in collaborazione con la EcoDC AB. Schneider Electric fornisce la tecnologia alla base di soluzioni e prodotti ad elevata efficienza energetica.
L’ICT (Information and Communications Technology) si sta configurando come nuova area in cui avviare progetti di efficienza energetica. Il settore ITC da solo consuma fino al 10% dell’energia elettrica globale. Un consumo che va di pari passo con la crescita del costo dell’energia nel Data Center, la spina dorsale globale di Internet e del Cloud. È possibile, per esempio, che un unico Data Center utilizzi più elettricità di una città di medie dimensioni, anche se gran parte di questa energia non viene mai utilizzata, ma semplicemente dispersa sotto forma di calore nell’atmosfera, contribuendo al riscaldamento locale e globale. Oggi ci sono oltre tre milioni di Data Center a livello globale, e secondo diversi rapporti sulle emissioni di anidride carbonica in generale, entro soli cinque anni questi Data Center supereranno le emissioni dell’intero settore del trasporto aereo.
“Lo sviluppo dell’ICT e dei Data Center, in particolare, implica un maggiore bisogno di energia, che che ha importanti ricadute sull’ambiente,” afferma Børge Granli, uno dei fondatori di EcoDC AB. “Ma si tratta anche di un tema che ha implicazioni economiche e che va affrontato con un modo di pensare completamente nuovo”.
Per vari motivi la Svezia risulta il luogo più adatto e sicuro dove costruire i data center, per il clima rigido, l’affidabilità delle fonti di energia, la disponibilità di fonti rinnovabili, la stabilità politica e la mancanza di disastri naturali. Il Cushman & Wakefield e Hurleypalmerflatt Data Center Risk Index indica la Svezia come il terzo luogo più sicuro per i data center in tutto il mondo, dopo Stati Uniti e Regno Unito.
Il primo Data Center “climate positive”
L’EcoDataCenter di Falun sarà collegato al sistema energetico locale, che nel 2013 ha ottenuto il Global District Energy Climate Award 2013 a New York come uno dei migliori al mondo. Il calore in eccesso proveniente dai server e apparati IT scalderà gli edifici di Falun attraverso un sistema di teleriscaldamento. Mentre nel periodo estivo, il vapore proveniente dalla centrale elettrica locale sarà incanalato verso i dispositivi di raffreddamento del data center.
“L’integrazione tra il Data Center e il sistema di teleriscaldamento assicurerà che le emissioni di anidride carbonica dell’EcoDataCenter saranno talmente ridotte da risultare nel corso di un anno in un’impronta addirittura negativa,” dichiara Bengt Gustafsson, CEO di Falu Energi & Vatten. “Stiamo collegando il Data Center a un sistema energetico sostenibile e già in grado di fare uso di tutta l’energia prodotta. In tal modo stiamo costruendo il primo Data Center “climate positive” al mondo,.
L’alimentazione elettrica del Data Center proviene esclusivamente da fonti rinnovabili, come l’energia solare, eolica e idrica, o i biocarburanti secondari.
Sicurezza e prestazioni di livello world-class
EcoDataCenter è anche progettato per raggiungere il più elevato livello di disponibilità in base al Tier IV™ di Uptime Institute, collocandosi tra i 12 Data Center che fino ad oggi sono riusciti a raggiungere un simile punteggio n tutto il mondo. Inoltre, il Data Center avrà anche un eccezionale livello di rendimento con un uptime garantito del 100% senza tralasciare che EcoDataCenter raggiungerà i massimi standard di sicurezza possibili.
Grazie alla collaborazione con lo specialista leader nel settore energetico a livello mondiale, Schneider Electric, EcoDataCenter avrà a disposizione un ampio portafoglio di soluzioni di efficienza energetica e di prodotti perfetti per questo progetto.
“Viviamo in un’epoca in cui sempre più persone si preoccupano degli effetti sull’ambiente del settore globale dei Data Center. Il concretizzarsi l’Internet delle cose, oltre a una sempre più estesa fruizione di Internet, non devono andare a scapito del clima. Anche la sicurezza IT e le prestazioni sono sempre più critici per le aziende e organizzazioni” dichiara Marc Nezet, Country Manager di Schneider Electric Svezia. “Proprio per questo, siamo davvero molto orgogliosi di partecipare alla realizzazione di questo pionieristico data center. EcoDataCenter è la vetrina del green data center e dimostra che risultati si possono raggiungere pensando fuori dagli schemi”.
Guadagnare con il “green”
“Con EcoDataCenter,” aggiunge Børge Granli, “abbiamo anche dimostrato che più è verde meno è costoso. Si tratta di un Data Center molto più efficiente degli altri, e l’integrazione con il teleriscaldamento e con il sistema di cooling fa sì che venga utilizzata dell’energia che altrimenti sarebbe stata sprecata. Tutto questo riduce i costi sia per noi che per i nostri clienti”.
Il primo dei tre edifici sarà completato nel primo trimestre 2016.
EcoDataCenter
• Tre edifici, per una superficie complessiva di 23.250 metri quadrati.
• 18 megawatt.
• Up-time: 100%.
• Fonti di energia: Sole, vento, acqua e biocarburanti secolari.
• Classificazione di sicurezza: Tier IV (il livello più alto possibile). Il data center sarà protetto da muri di cemento armato e da sistemi di controllo accessi e di sorveglianza avanzati.
• (Power Usage Effectiveness) PUE: Meno di 1,15 (come da livello Tier IV)
• Design eco-friendly con edifici certificati LEED Platinum.
• Piante sui tetti per il raffreddamento durante il periodo estivo.
• Clima: temperatura 5°C media annua. Numero medio di giorni all’anno in cui la temperatura massima supera i 25°C: 22 giorni.
• Accesso al sito: 2 km autostrada, 25 km dall’aeroporto, 2 ore in treno da Stoccolma
· La Svezia ha costi energetici di circa il 40-50 per cento più bassi rispetto ai prezzi dell’energia elettrica del Regno Unito, secondo dati Business Sweden, Nord Pool Spot e la UK Department of Energy & Climate Change.