Arrivano ulteriori aggiornamenti su uno dei più grandi furti della storia digitale americana ai danni di un miliardo di utenti
Ci sarebbero due vietnamiti e un canadese dietro uno spaventoso breach ai danni di indirizzi email di diversi provider statunitensi. Ad affermarlo è il ministro della giustizia americano Leslie R. Caldwell che ha parlato di un “bottino di alcuni milioni di dollari ottenuto dalla violazione della posta elettronica di almeno 1 miliardo di persone negli USA”. In realtà l’hacking era avvenuto anni fa e le indagini avevano coinvolto forze di polizia di vari paesi, tra cui l’Olanda, paese in cui sarebbe stata manovrata la violazione digitale. I servizi segreti avevano interrotto le operazioni di furto nel 2012 anche se le indagini sul caso non avevano ancora portato a individuare i responsabili.
Furto con scasso
Ieri invece il capo dell’FBI ha fatto i nomi di tre indiziati connessi all’hacking su cui la polizia era da tempo. Si tratta dei vietnamiti Quoc Nguyen e Giang Hoang di 28 e 25 anni e del 25enne canadese David-Manuel Santos Da Silvia che avrebbero rubato le informazioni personali di almeno otto diversi fornitori di posta elettronica per un totale di circa 1 miliardi di utenti coinvolti, bombardati poi con messaggi di spam. L’obiettivo è sempre lo stesso: ottenere gli accessi ai conti online e siti di home banking per muovere somme di denaro verso conti terzi. “Questo caso riflette il problema odierno del cybercrime – si legge sul sito del Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti – gli cracker ormai non puntano una sola compagnia ma si infiltrano direttamente nei sistemi dei provider per ottenere quanti più indirizzi email possibile. Dopo l’intrusione non si fermano, prima colpiscono i fornitori, poi gli utenti ed infine le compagnie per le quali lavorano”. Le indagini hanno portato ad individuare non solo i cracker ma anche le reti che avevano aiutato i tre a monetizzare gli account rubati, sempre più merce di scambio di valore nel mercato dei dati digitali.