Grazie a una tecnologia innovativa, SOFìA, nuovo spin off dell’Ateneo di Udine, produce guanti in grado di ridurre gli effetti degli incidenti sul lavoro in ambito agro-forestale
La sicurezza sul lavoro in campo agro-forestale ha da oggi un alleato in più, grazie alla innovativa tecnologia sviluppata da “SOFìA – Soluzioni Operative Finalizzate all’Innovazione in Agricoltura”, la nuova impresa costituitasi ieri come spin off dalla ricerca svolta all’Università di Udine. “SOFìA” ha sviluppato un guanto prototipato protettivo, o fingersafe, in grado di ridurre gli effetti derivati da infortuni in tutti gli ambiti di lavoro, in caso di schiacciamento o cesoiamento, di utilizzo di macchinari come presse e forbici pneumatiche o in caso di cadute di carichi dall’alto.
Lo spin off è il 35° dell’ateneo friulano ed è stato sviluppato da Sirio Rossano Secondo Cividino e Daniele Dell’Antonia, professori a contratto in ergonomia e sicurezza sul lavoro presso l’ateneo, Michela Vello, dottore di ricerca, con Rino Gubiani e Maurizia Sigura, rispettivamente professore di meccanica agraria e macchine e impianti per l’industria alimentare e ricercatrice di costruzioni rurali e territorio agroforestale.
«L’innovativa tecnologia impiegata da “SOFìA” – spiega Sirio Rossano Cividino – presenta standard più elevati di resistenza rispetto ai prodotti finora presenti in commercio. È, infatti, in grado di resistere a pressioni elevatissime e di dissipare energia tale da ridurre il danno sull’operatore. Ora intendiamo sviluppare soluzioni innovative legate alla sicurezza in campo agro-forestale a tutto campo». «SOFìA nasce da un’idea di impresa – sottolineano i ricercatori dell’ateneo coinvolti nel progetto – tanto semplice quanto efficace e innovativa, e che già nel 2013 aveva conquistato il primo posto per il settore “Life science” nell’ambito delle premiazioni di Start Cup Fvg».
L’atto costituivo di “SOFìA – Soluzioni Operative Finalizzate all’Innovazione in Agricoltura” è avvenuto ieri, nella sede di palazzo Florio, alla presenza del rettore dell’Università di Udine, Alberto Felice De Toni, e del delegato al trasferimento tecnologico, Giuseppe Damante. Il progetto di impresa, oggi divenuto realtà, era stato presentato al Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), nell’ambito del Festival della scienza di Genova nel 2013, dopo essere arrivato tra i finalisti della competizione regionale Start Cup. Inoltre è stato selezionato per partecipare al percorso imprenditoriale del progetto Re-seed, promosso da Università di Udine, Friuli Innovazione e Sissa di Trieste. E nel 2014, ha ottenuto il terzo premio anche a Start Up Fvg.
«Salutiamo con soddisfazione e orgoglio l’avvio di “SOFìA” – ha detto il rettore Alberto Felice De Toni – che rappresenta un nuovo traguardo nell’azione di trasferimento di tecnologie e competenze multidisciplinari ad alto contenuto innovativo nel tessuto produttivo. La ricerca svolta nei laboratori dell’Università di Udine ha finora portato alla costituzione di 37 spin off, di cui 34 attivi, con ricavi che complessivamente hanno superato i 3 milioni di euro. I soci coinvolti in tutte queste imprese sono circa 180 e il numero di posti di lavoro finora creati sono oltre un centinaio».
«L’attivazione dello spin off “SOFìA” – ha sottolineato il delegato al trasferimento tecnologico, Giuseppe Damante – è un esempio importante di come l’Università sia capace di preparare giovani che creano, e non solamente cercano, lavoro. Questo grazie anche a iniziative specifiche dell’ateneo di Udine, che vengono attuate per lo sviluppo di mentalità e capacità imprenditoriali. Infatti, i giovani che hanno costituito “SOFìA” hanno recentemente partecipato a “Reseed”, iniziativa di alta formazione, finanziata dal fondo sociale europeo, che ha visto impegnata l’Università di Udine, come capofila, assieme a Sissa e Friuli Innovazione».