Ne è convinto Kevin Curran, docente di Informatica che è intervenuto nel corso di una conferenza al Mobile World Congress
Sembra essere solo questione di tempo. Quei piccoli oggetti volanti che comandiamo con lo smartphone e di cui andiamo così fieri potrebbero essere la nostra fine. Non si tratta dell’incipit di un nuovo film di fantascienza ma del parere di Kevin Curran, docente di Informatica all’Università di Ulster ed esperto di internet security dell’Institute of Electronics and Electrical Engineering (IEEE). Curran è intervenuto all’interno di un panel sui droni svoltosi durante il Mobile World Congress di Barcellona che chiude oggi i battenti. “Fino a poco tempo fa le persone che facevano volare i loro droni erano ragazzi appassionati di volo ma quando l’hobby è diventato più globale e ha raggiunto il mercato consumer ci sono tanti inesperti pronti ad assaltare i cieli”
Piovono oggetti
Secondo Curran, fin quando non ci saranno regole precise per il volo di droni, chiunque potrà farli volare dove vuole, causando anche incidenti e disagi. “Manca poco perché un drone possa causare la morte di qualcuno” – ha sentenziato il professore. Il pericolo non è rappresentato solo dai droni ma anche dalle conseguenze di un utilizzo accidentale. Se i piccoli volatili urtano un muro, un albero oppure un oggetto pesante, le causalità che dall’alto cadano ferendo i passanti non sono così remote. Al di là degli aspetti più macabri, per Curran il primo “nuovo” utilizzo dei droni sarà la pubblicità grazie all’affitto di UAV speciali per mostrare striscioni e cartelloni a mezza altezza. Occhio alla testa.