Sembra che il Bitcoin abbia subito un meccanismo di manipolazione negli ultimi anni, dal momento che secondo il cosiddetto Report Willy risulta la presenza di una serie di comportamenti sospetti su Mt Gox
Per un decennio, Barclays ha dominato i mercati dei metalli preziosi, con migliaia di ordini di vendita per mantenere l’illusione che il fallimento fosse una possibilità remota. Sembra che il Bitcoin abbia subito lo stesso meccanismo di manipolazione negli ultimi anni, dal momento che secondo il cosiddetto Report Willy riportato da www.zerohedge.com, risulta, a partire dall’anno scorso, la presenza di una serie di comportamenti sospetti su Mt Gox.
In sostanza, un numero casuale compreso tra i 10 e i 20 Bitcoin sarebbe stato acquistato ogni 5-10 minuti, non-stop, per almeno un mese. Il gioco era semplice. Ogni volta, veniva creato un account, quest’ultimo spendeva una certa quantità di USD per acquistare Btc e subito dopo veniva creato un nuovo account .Lo stesso meccanismo si ripeteva più e più volte. In totale, circa 112 milioni dollari sono stati spesi per comprare quasi 270.000 Btc – la maggior parte dei quali è stato acquistato nel mese di novembre 2013 . Ecco il motivo per cui nel mese di novembre di due anni fa abbiamo assistito ad una decuplicazione del valore dei Btc. Bisogna riconoscere che, volente o meno , Mt. Gox ha abusato dei Bitcoin per mettere in pratica una sorta di schema Ponzi da almeno un anno. La “bolla” di Novembre 2013 è stata guidata da centinaia di milioni di dollari di falsa liquidità pompata nel mercato dal nulla .E ‘naturale che il prezzo Bitcoin si sarebbe poi sgonfiato nei 5 mesi successivi al picco di dicembre e questo perché non vi era abbastanza fiat in arrivo per sostenere un simile tipo di prezzi.
Il bot sospetto di operazioni apparentemente prive di senso è stato soprannominato “Willy”.
Il primo account Willy (creato il 27 settembre 2013), a differenza di tutti gli altri, aveva un ID utente eccessivamente alto: 807.884, anche se gli account regolari in quel momento arrivavano solo fino a 650.000. Attraverso un’analisi dei dati di quello stesso mese, sono stati riscontrati altri account con ID eccessivamente alti . In particolare un account è da segnalarsi per le sue peculiari qualità: un account con un ID di 698.630 e registrato con il codice di Tokyo, Giappone. Ciò che colpiva di questo utente risiedeva in primis nel fatto che le tasse pagate fossero sempre pari a 0. In secondo luogo, l’account acquistava quando era del tutto fuori luogo comprare btc, con prezzi apparentemente del tutto casuali. Sostanzialmente si era creato un meccanismo in virtù del quale si acquistavano tonnellate di Bitcoin senza spendere un centesimo.
A questo punto, è possibile ipotizzare il seguente schema di truffa: un hacker ha avuto accesso al sistema o al database, è stato in grado di creare account con quantità di dollari a volontà, e ha iniziato ad acquistare btc e a ritirarli. Prelievi non verificati di Bitcoin sono stati possibili fino alla fine del 2013 o forse addirittura i valori nel database erano in grado di ingannare il sistema facendogli credere che utenti fossero verificati. Ci sono elementi che suggeriscono che questi conti siano stati controllati da Mt. Gox.
In primo luogo, gli account sospetti utilizzavano solo valute per le quali Mt. Gox aveva controllato attivamente i conti bancari, inoltre nessuno degli account sospetti è apparso nel bilancio trapelato al momento del fallimento di Mt. Gox.
L’account Willy ha continuato ad essere attivo fino 26 gennaio 2014 : acquistando 10-20 Btc ogni 5-10 minuti, per circa 100 BTC all’ora. Non era attivo per tutto il tempo, ma la maggior parte di esso. Si trattava del periodo peggiore per Mt. Gox. Sempre più ritiri di bitcoin dal mercato venivano bloccati. Il 26 gennaio, Willy è diventato improvvisamente non attivo . Poco dopo – il 3 febbraio per essere precisi ed esattamente poco prima del fallimento di MT. Gox – sembrava che Willy avesse cominciato ad adottare una strategia inversa. Sembrava che volesse vendere circa 100 Btc ogni due ore.
Il ritmo delle vendite aumentò, fino a raddoppiare la quantità di bitcoin immessa nuovamente nel mercato. Sembrava che fosse stato programmato di vendere a livelli di prezzi fissi.
L’effetto sul prezzo Bitcoin
Queste attività di negoziazione manipolata e controllata hanno notevolmente inciso sul prezzo dei Bitcoin.
Il picco del 28 luglio è dove sono iniziate le operazioni di acquisto. 15.000 monete venivano acquistate nel giro di 30 minuti.
Nel periodo di inattività, il prezzo ha finalmente avuto la possibilità di correggersi da una condizione di iper-acquisto.
L’attività degli account fittizi è andata riducendosi progressivamente, quasi azzerandosi poco prima del fallimento di Mt Gox.
Tutto ciò non vuole essere un’accusa, ma soltanto la possibilità di aprirsi ad una comprensione più profonda dei fenomeni che in questi anni hanno riguardato i Bitcoin. La “bolla” di Novembre 2013 proseguita fino ad aprile è stata guidata da centinaia di milioni di dollari di liquidità falsa pompata nel mercato dal nulla. Attualmente il valore dei Btc è intorno ai 265 USD. Non è possibile prevedere se ci saranno nuove bolle, ma sicuramente non si può trascurare di ricercare le cause che di volta in volta determinano la volatilità di questa cripto-moneta.
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