Che cosa ha spinto la bella Taylor Swift ad acquistare due domini a luci rosse? La star americana è stata previdente e si è affrettata a comprarli per battere sul tempo eventuali malintenzionati che potevano precederla, giocando con la sua immagine
Ecco cosa ha portato Taylor Swift a comprare i domini “taylorswift.porn” e “.adult” messi in palio da “ICANN”, l’azienda americana che gestisce le estensioni alfanumeriche dei siti Internet.
Un acquisto costato caro alla cantante, che ha dovuto borsare circa cinquemila dollari, ma un’inezia se si pensa alla cifra di oltre 4 milioni guadagnati solo negli Stati Uniti con il suo ultimo album.
Come molte altre star, certo Taylor, il cui successo è in continua ascesa, non vuole trovarsi nel pieno di uno scandalo sessuale come le brutte esperienze vissute da altri vip lo scorso anno.
L’anno nero delle celebrità
Nel 2014 infatti si è verificato il caso clamoroso delle foto delle celebrità piratate da hacker, che diffusero pubblicamente scatti intimi e riservati. Jennifer Lawrence era andata su tutte le furie e aveva paragonato il furto delle sue foto a un crimine sessuale. Una grave violazione della privacy che aveva suscitato indignazione e che si teme possa avere un seguito in altre circostanze. Ecco perché la Swift non ha esitato un attimo e, annunciata l’asta di “ICANN”, che ha voluto creare e a cedere i diritti di 1300 domini, si è subito aggiudicata i due più “scottanti” per lei. ICANN da parte sua ha concesso alle star dello spettacolo il vantaggio di potersi accaparrare quelli a luci rosse prima della vendita di giugno e Taylor Swift ne ha approfittato.
La cantante si era già in passato mostrata molto attenta alla sua immagine di artista: a gennaio non si era mostrata per nulla intimidita dagli hacker che l’avevano presa di mira nei mesi precedenti violando il suo account Twitter e minacciandola di pubblicare sue foto nuda se non avesse pagato un riscatto in BitCoin. Ai pirati di Internet la star aveva risposto per le rime: «Vi piacerebbe avere mie foto nuda! Buon divertimento con Photoshop, perché tanto non c’è nulla».